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Matrimonio

Prendere il cognome del marito dopo il matrimonio: ecco come fare

Si può ancora prendere il cognome del marito dopo il matrimonio? E se sì come? Ecco quello che c’è da sapere sui diritti e le leggi italiane che regolano questo aspetto burocratico del matrimonio.

sposi che si baciano vista lago

Prima delle nozze sono davvero molte le cose di cui dovrete occuparvi e tra la scelta della data, quella della location per il ricevimento e dell'intrattenimento musicale, forse non avete ancora avuto modo di pensare ad alcuni aspetti burocratici secondari da affrontare in seguito al matrimonio, come prendere il cognome del marito ad esempio.

Se avete scelto di acquisire il cognome del vostro partner ma non sapete come fare, questo articolo potrebbe aiutarvi a capire quali sono le procedure, i diritti, i doveri e le normative italiane che regolano questo aspetto del matrimonio. 

Cambiare il cognome: ciò che dovete sapere

Si può prendere il cognome del marito dopo il matrimonio?

Senza informarsi concretamente sull'argomento, forse avrete pensato che l'acquisizione o l'aggiunta del cognome di vostro marito fosse un procedimento automatico dopo il "Vi dichiaro marito e moglie!" ma in Italia non è così. La donna è libera di scegliere se aggiungere e quindi cambiare, in maniera legale, il proprio cognome con quello del marito e per la legge il cognome da nubile rimane quello ufficiale per certificazioni e documenti. Confusi? Niente panico, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Cosa dice la legge?

Sulla regola dell'acquisizione del cognome del marito, l’articolo 143 bis del Codice Civile recita espressamente "La moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito e lo conserva durante lo stato vedovile, fino a che passi a nuove nozze". Basandosi su questo articolo sembrerebbe che prendere il cognome del marito in Italia avvenga in automatico dopo le nozze, ma non è così.

A tal proposito la stessa Corte di Cassazione è intervenuta con una sentenza, la n. 1692 del 13 luglio 1961, per chiarire che la moglie ha sì il diritto, ma non l'obbligo di aggiungere il cognome del marito.

Quale valore legale ha il cognome del marito per la moglie dopo le nozze?

Il Consiglio di Stato con il parere n. 1746 del 1997 precisa che, ai fini dell'identificazione della persona, anche dopo il matrimonio, vale esclusivamente il cognome da nubile e che l'attribuzione del cognome del marito deve intendersi facoltativa.

Da un punto di vista strettamente legale, quindi, la moglie conserva sempre la sua identità ovvero quella registrata all'Anagrafe e sui suoi documenti sono presenti i dati corrispondenti all'atto di nascita e non quelli relativi al matrimonio. Per la legge italiana quindi la donna sposata può usare il cognome del marito e lo aggiunge al proprio esclusivamente nei rapporti sociali ma per qualsiasi certificazione e documentazione amministrativa la moglie deve firmare con il cognome da nubile.

Lo sapevate? Per rimanere sempre aggiornati sulle procedure burocratiche e su tutte le novità in campo nuziale, non dimenticatevi di iscrivervi alla Newsletter di Matrimonio.com!

Come acquisire il cognome del marito dopo matrimonio?

Sebbene l'idea di cambiare il proprio cognome da nubile con quello del marito è sempre meno presa in considerazione, sono molte le spose che invece —per motivi o scelte personali— decidono di cambiare, con valore legale, il proprio cognome acquisendo quello del coniuge dopo il matrimonio. Per fare ciò esiste un procedimento burocratico da seguire e l'approvazione di un cambio non è automatica.

Seguendo l’art. 84 DPR 396/2000 così come modificato dal DPR n. 54 del 13 marzo 2012 il cambio del cognome è possibile, formulando una richiesta indirizzata al Ministero dell'Interno e presentata al Prefetto della provincia di residenza. Questa richiesta deve essere motivata attraverso una considerevole documentazione apportando serie motivazioni di carattere morale, affettivo, familiare o economico meritevoli di accoglimento.

La richiesta del cambio di cognome viene sempre accettata?

È bene ricordare che anche presentando motivazioni e documenti validi, la richiesta di aggiunta del secondo cognome viene accolta in casi molto particolari e nella legislazione italiana non esiste in realtà nessuna norma di legge positiva che preveda l'aggiunta del cognome. Quella di presentare domanda al Ministero degli Interni rimane comunque l'unica via possibile verso il cambio del cognome.

Se dalla vostra lista avete finalmente spuntato molte delle cose di cui occuparvi in vista delle nozze e, tra gli ultimi assaggi del catering e le prove trucco, avete del tempo libero a disposizione, informarvi sugli aspetti burocratici del matrimonio potrebbe aiutarvi a capire meglio quali saranno i cambiamenti legali, una volta pronunciato il "sì lo voglio", in modo da non trovarvi impreparati sull'argomento: sposi avvisati mezzi salvati!