Intervista esclusiva al fotografo di matrimonio Andrea Corsi

Quando un grave incidente rischia di lasciarlo immobilizzato nel 2007, la vita di Andrea prende una piega del tutto inaspettata. Eppure, come spesso accade, un momento tragico ha rappresentato una vera e propria svolta e gli ha concesso di vivere come non mai di una delle sue più grandi passioni: la fotografia.

Quella di Andrea Corsi è una fotografia intuitiva, più che creativa, così come lui stesso ama definire, il cui obiettivo è l'impatto emozionale. Protagoniste dei suoi scatti le emozioni e le espressioni, mostrate senza alcun tipo di filtro. 

Ecco come ci racconta il suo rapporto con la fotografia di matrimonio.

Parte di ciò che sei oggi a livello professionale lo attribuisci all'incontro con Daniele Vertelli. Parlaci di lui.

Ah beh…non basterebbero 100 interviste per parlare di Daniele. Posso solo dire che incontrarlo è stato forse, l’avvenimento più fortunato che mi sia mai capitato nella mia vita. Non farei questo mestiere se lui non fosse passato per la mia strada e credo di poter affermare la stessa cosa per quanto riguarda lui. È stato lui il mio primo giudice, il mio primo consigliere, ed è il confronto costante e continuo che ci ha fatto crescere così tanto in pochi anni. 

Chi ha ispirato la tua fotografia? Quali sono i tuoi fotografi di riferimento?

In realtà, gli input che mi servono e che mi nutrono principalmente arrivano dal mondo del cinema, che amo e che seguo da sempre. Conosco meglio la storia del cinema, che non quella della fotografia, pur rendendomi conto che può sembrare un paradosso, facendo il fotografo. Come artisti contemporanei che operano nel mondo del wedding stimo e apprezzo molto Lanny Mann, Emin Kuliyev, Carlo Carletti, Lelia Scarfiotti, Antonio Gibotta, solo per citarne alcuni, perché in realtà sono davvero molti quelli bravi.

Che cosa attira di più la tua attenzione nei soggetti che fotografi?

L’emozionalità e l’emotività espressa senza alcun filtro sono elementi indispensabili a mio avviso. Sono una persona molto emotiva, ma tendo a tenere tutto molto nascosto, per carattere; e forse è proprio per questo che rimango colpito da quelle persone che, a differenza di me, non trattengono le proprie emozioni. Sono sempre stato convinto che per fotografare bene la felicità altrui, sia che si tratti di un pianto di gioia, sia di un sorriso fragoroso, occorra avere dentro di sé una dose di tristezza e di malinconia. Ciò che è opposto a me, mi colpisce e mi cattura.

Nel tuo blog vediamo molti matrimoni stranieri, ed anche alcuni Italiani. Che differenze noti, anche a livello culturale? 

Enorme differenza. Gli stranieri, ed in particolar modo mi riferisco agli Americani, hanno un rispetto ed un senso di ammirazione per tutto ciò che è arte che è disarmante. Ovvio che generalizzare e presentare luoghi comuni non è mai giusto ma, in base alla mia esperienza, posso dire che la casistica è decisamente a favore dei clienti stranieri.

Ciò non toglie che alcuni dei matrimoni più belli che ho eseguito nella mia carriera sono Italiani, e che i clienti Italiani che mi scelgono sono tutti o quasi, molto attenti all’aspetto fotografico.

Tuttavia, gli stranieri ti scrivono e ti fanno capire che hanno visto il tuo lavoro, che hanno apprezzato e che hanno trovato affinità con la loro personalità, nelle tue fotografie. Spesso c’è poca attenzione da parte degli Italiani nella scelta del fotografo e non sempre si tratta di un problema di budget, come si può credere, ma un problema "culturale", di "educazione alla fotografia".

Oggigiorno gli sposi si perdono tra i mille fotografi. Cosa consiglieresti loro per la scelta di chi ha in mano il loro ricordo?

È un consiglio molto difficile da dare. In Italia c’è una scelta molto variegata, e spesso dietro la miriade di fotografi si nascondono anche molte truffe.

Posso consigliare di chiedere referenze, di farsi consigliare da coppie che già si conoscono, di visionare lavori interi di questi fotografi che ci interessano, tramite il sito ed il blog. Non fidatevi di fotografi che inseriscono poche foto di un matrimonio, approfondite e cercate di vedere un intero lavoro. Accertatevi sempre che siano stati scattati da loro, e non da altri, e soprattutto, una volta verificate tutte queste variabili, cercate di capire se siete in sintonia, caratterialmente ed emotivamente, con le fotografie che avete visto.

Non chiedete mai, ad un fotografo, quanto costa un servizio fotografico senza prima aver visionato con attenzione le fotografie.

Quali sono i tuoi preparativi prima di andare ad un matrimonio? Rituali?

Sono molto attento all’organizzazione del matrimonio. Una cosa molto singolare è che, avendo un mediocre senso dell’orientamento, sono totalmente dipendente dai navigatori. Questo mi porta ad evitare nella maniera più assoluta ogni situazione che può farmi perdere.

Per esempio, una cosa che sto facendo ultimamente, è chiedere ai clienti o alle wedding planner che sono già in location prima del mio arrivo, di mandarmi la loro posizione google maps via Whatsapp! In questo modo sono certo di arrivare nel posto giusto senza alcun problema.

Sono anche molto attento agli spostamenti, non presenti nei matrimoni stranieri, ma considerevolmente complicati nei matrimoni Italiani, e pianifico le tempistiche necessarie, caso per caso.

Quando, dove e come sarebbe il matrimonio perfetto secondo te?

Il matrimonio è un’alchimia particolare. Alla base di tutto però, per me, esiste solo l’emozionalità e il rapporto empatico con la coppia. Se quello è presente, siamo già sulla buona strada per avere un matrimonio... Perfetto!