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Matrimonio

Le nozze di Vera e Simon: spontaneità cucita su misura

“Il tratto distintivo è stato la spontaneità, che ha portato non solo noi ma tutti a mettere un po' di sé in un giorno speciale che è diventato una festa davvero eccezionale.” Gli Sposi, Vera e Simon

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Benni Carol Photography

Il 9 settembre 2017 a Vittuone, in provincia di Milano, il sole non splendeva alto in cielo: si era distribuito equamente tra tutti gli ospiti del matrimonio di Vera e Simon. Nel cuore di italiani, francesi, giovani e anziani palpitava un’allegria incontenibile: prima, durante e dopo il rito civile svoltosi nel giardino di Villa Resta Mari, sposi e invitati hanno sfoggiato il loro abito migliore, senza seguire nessun dress code. Il risultato è stato un mix di colori che hanno reso solare una giornata uggiosa, con momenti inaspettati che sono già indelebili nella memoria… e nelle foto di Benni Carol Photography.

L’intelligenza dell’amore

La storia tra Vera e Simon cominciò a Vigevano, il primo aprile del 2011, ma non si trattò di un pesce d’aprile, bensì di una vera e propria sfida. Un’amica di Vera, stanca di vederla single, si offrì di presentarle il coinquilino del suo ragazzo, un certo Simon di origini per metà francesi e per metà italiane. “Simon non riesce a trovare una ragazza che sia abbastanza intelligente per lui”: così l’amica spiegò le “condizioni del gioco”, quelle che fecero scattare qualcosa dentro Vera: un mix di solidarietà femminile e desiderio di “fargli abbassare la cresta e dimostrargli che di ragazze intelligenti ce n'erano eccome!". Meno male che anche l’amore sa essere intelligente!

Compleanni inaspettati

Come insegna la nota canzone di Vasco Rossi, ci sono donne che sono delle “inguaribili romantiche” e Vera è una di loro. Nonostante questo, mai si sarebbe aspettata di ricevere una proposta tanto speciale, nel giorno del suo compleanno. Tutto avvenne dopo una cena in un ristorante sul lago di Como, situato all’interno di una struttura ricavata da un antico castello che include anche un albergo. Lì c’è una torre suggestiva, che ospita una splendida stanza nella parte più alta del castello e Vera non poté fare a meno di rimanerne affascinata. Simon le disse: "Bella vero? Andiamo dentro e sentiamo cosa costa? Così per gioco...". E così fecero, ma la verità è che lui vi aveva prenotato un soggiorno a insaputa della ragazza, per poi inginocchiarsi al suo cospetto ed estrarre il tanto sospirato anello: “Mi vuoi sposare?”. A lei cedettero le gambe e scoppiò in lacrime: “Non capivo più niente tanto che non credo nemmeno di avergli detto sì”.

Un matrimonio fai da te (o quasi)

La ricchezza più grande del matrimonio dei due ragazzi è stato il contributo spontaneo di tutti: il padre di Simon ha realizzato una composizione artistica di buon augurio, che è stata collocata all'ingresso della villa. I membri dell’associazione culturale di cui fa parte Vera hanno curato una mostra dedicata agli sposi; inoltre i segnaposto ai tavoli erano origami a forma di fiore di loto realizzati a mano dalla madre della sposa. Infine, gli stessi sposi hanno trasformato il classico guestbook in un oggetto interattivo: dopo aver chiesto a tutti gli invitati di mandare loro una fotografia personale, l’hanno appesa a un palloncino pieno di elio. Ne è risultato un soffitto ricoperto di 160 palloncini: ognuno poteva cercare il suo e lasciare una dedica.

Evviva gli ospiti!

Risulta evidente l’importanza che gli sposi hanno dimostrato agli ospiti, a partire dal coinvolgimento avviato attraverso il Wedding Site realizzato grazie a Matrimonio.com, tramite il quale Vera e Simon hanno potuto pubblicare (in doppia lingua italiana e francese) alcune curiosità sulla realizzazione delle nozze. Questa premura, unita al guestbook con i palloncini, è stata ricambiata con una sorpresa incredibile. I testimoni dello sposo, insieme a lui, si sono esibiti in un esilarante ingresso sulle note di I'm sexy and I know it, mentre le donne hanno contraccambiato con Run the world di Beyonce. Indimenticabile poi il flash mob a sorpresa che gli ospiti hanno realizzato a insaputa degli sposi e che ha coinvolto tutti, dal primo all’ultimo invitato.

“Siamo fatti così”

L’abito della sposa è stato disegnato da sua sorella (di professione stilista) e realizzato da un’amica sarta: Paola Santagostino, titolare del marchio Chimere Couture di Vigevano (PV). Ne è risultato un magnifico capo color carne, impreziosito da un effetto nude nella parte superiore, dato da tulle con innesto di macramè a motivi astratti. Sotto una gonna liscia, non ampia e con coda in chiffon sulla parte posteriore, facevano capolino delle splendide Manolo Blahnik. Al posto del tradizionale bouquet, la sposa ha preferito un corsage da polso, realizzato da Fagnani Fiori di Cornaredo (MI), così come le splendide decorazioni floreali che hanno arricchito la cerimonia e le sale da pranzo.

Lo sposo ha scelto un look non convenzionale e originale, proprio come lui: un completo con giacca a taglio militare color grigio scuro, lucido e dallo stile unico grazie a un gilet sui toni dell’arancio-bronzo, abbellito da elementi in tessuto broccato. Tale outfit è uscito direttamente dal negozio Demas Milano di Cesano Boscone. Per quanto riguarda le scarpe, si trattava di un paio di Gucci, mentre i gemelli sono stati acquistati nella Galleria Rossini di Milano, così come le fedi personalizzate con un disegno studiato dagli stessi sposi.

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