Il matrimonio di Walter e Marica a Siracusa, Siracusa

Pochi giorni prima del matrimonio cominciano a tappe ad arrivare i miei parenti da Roma. Mamma e papà, separati, che non si vedevano da anni e che fino a poco tempo prima si erano scannati in tribunale, ora erano sereni, felici, si raccontavano l'emozione di essere lì per me, nonni che non si parlavano da anni e che ora si ritrovavano a ridere e mangiare insieme, zii che abbracciavano e si scambiavano i numeri con i nuovi compagni dei miei genitori. Insomma se dovessi scegliere una parola per descrivere i giorni precedenti sarebbe: armonia. La più grande armonia auspicabile, a dire il vero, persino impossibile da sperare prima di viverla, proprio come avevo determinato che fosse.

Arriva il sabato, il giorno X. Se devo essere sincera ricordo distintamente una cosa: non mi sono mai divertita tanto, mai goduta tanto qualcosa come il giorno del mio matrimonio! La mattina andiamo al Comune per la parte, diciamo, legale dell'unione, io vestitino di pizzo semplice e superga verdi, lui camicia jeans e scarpe da ginnastica, struccati e spettinati. Scaciatissimi. Divertitissimi.

Poi andirivieni e caos di parenti, tra parrucchiera, incontri, ritorni, borsette e forcine. Noi svicoliamo ed andiamo a portare un fiore alla nonna di Walter al Cimitero, per dirle che ci siamo appena sposati, anche se lei sa sempre tutto comunque. Ora 'cacciamo' tutti perchè dobbiamo mettere qualcosa sotto i denti prima dell'arrivo della troupe trucco-parrucco-foto, e ci rilassiamo.

Un attimo di normalità nella follia della giornata, facciamo quello che facciamo tutti i giorni da 5 anni a questa parte, pranziamo seduti una accanto all'altro, guardiamo il tg, la sig.ra Fletcher, un pezzo di noi in una giornata in cui potremmo rischiare di essere completamente diversi da quello che siamo, e invece capisco che rimarremo sempre noi, non ci cambieranno gli eventi, nè oggi nè nel futuro - qualsiasi cosa accada ci sederemo sempre fianco a fianco, per mangiare, sostenerci, vivere in completa condivisione. Sono pronta a sposarlo per la seconda volta in poche ore.

Il cruccio per tutti fino all'ultimo è stato il tempo: pioverà? sarà umido? freddo? L'ottobre più imprevedibile della storia della Sicilia, credo. Ormai sapevo che qualsiasi fosse stato il meteo sarebbe andato bene comunque, ma speravo lo stesso che almeno non piovesse per la durata della cerimonia, permettendoci quindi di celebrarla nel giardino del castello, sotto il ficus secolare che ci aveva fatto innamorare di quel posto la prima volta che lo avevamo visto. Quel giorno sembrava che il sole non volesse proprio uscire: una nebbia ed un'umidità mai viste prima fino all'ora di pranzo! Ma io sapevo che sarebbe migliorato! Nel gruppo whatsapp delle amiche scrivevo: 'tranquille, uscirà il sole, non vi vestite pesanti!'. Infatti dal primo pomeriggio il cielo ha cominciato gradualmente ad aprirsi fino a rivelare una giornata magnifica, calda, una serata asciutta e serena.

Dal momento in cui i preparativi veri sono cominciati il tempo mi è scivolato tra le dita. Guardandomi allo specchio, oltre il trucco e l'acconciatura perfetta, mi vedevo raggiante, sorridevo da tutti gli angoli del viso ed ho notato un filo di nervosismo solo perchè dalle foto mi sono accorta che mi torturavo le dita delle mani.

Avevamo optato per il first sight, incontrarci prima della cerimonia solo noi e il fotografo, vederci vestiti e pronti prima di vederci all'altare davanti a tutti, quindi ci incontriamo in campagna, nella casa che stiamo costruendo, tra sacchi di cemento, mattoni forati e lana di roccia. E poi montiamo in macchina insieme, solo io e lui, sempre fianco a fianco, diretti al nostro matrimonio.

Ho riso per tutta la serata (a parte l'intermezzo di lacrime e risate quando non sono riuscita a finire la frase 'io Marica prendo te Walter etc etc'), con il cuore gonfio di emozione e gratitudine. Aveva ragione una delle mie damigelle, il matrimonio te lo fanno gli amici e noi abbiamo avuto la conferma che siamo circondati di persone che ci vogliono bene, che noi amiamo ed a cui siamo grati per aver dato un contributo così grande ad un giorno così speciale.

Foto, aperitivo, cena, balli e nello spazio di quello che a me è sembrato una decina di minuti eravamo già davanti alla torta e poi a dare bomboniere e salutare. Sono certa che serberemo nel cuore questi ricordi preziosissimi, di visi sorridenti ed abbracci gioiosi, che faremo tesoro di quanto imparato durante il luminoso percorso che ci ha condotti lì, e che quello sia stato l'inizio migliore per quest'avventura strepitosa che ogni giorno decidiamo di vivere insieme!