Il matrimonio di Stefano e Tiziana a Pozzoleone, Vicenza

Il racconto del nostro matrimonio

Noi non abbiamo seguito molto la tradizione di non vederci prima delle nozze, anzi, abbiamo dormito insieme e ci siamo separati solo per cambiarci. Al mattino mi sono svegliata presto per andare dalla parrucchiera e dalla truccatrice. Non ero particolarmente agitata per le nozze, ero solo preoccupata di fare tutto in tempo e che le nuvole grigiastre non si trasformassero in pioggia (per fortuna ha piovuto solamente durante il pranzo).

Dopo aver completato l'acconciatura, aver inserito dei fiori tra i capelli e essermi fatta truccare, sono tornata a casa. Nel giro di quel che a me è parsa un'eternità, sono arrivati i fotografi, le mie amiche e la mia testimone.

Mi hanno aiutata a vestirmi mentre io pensavo sempre all'ora (l'avrò chiesta almeno una dozzina di volte nell'arco di mezz'ora). La mia testimone era più emozionata di me, non riusciva ad abbottonarmi il vestito! Ed è arrivato in un lampo il momento di mettere il velo. Ecco è stato li in quel momento che ho pensato "oh cappero, mi sto per sposare". Mi sono guardata allo specchio, ho visto il vestito bianco e il viso incorniciato dal velo fatto a mano. Mi sentivo, per la prima volta, una sposa. Non avevo sentito quella sensazione nemmeno quando ho deciso di acquistare il vestito. La frenesia di quei mesi, i pensieri di organizzazione, tutto da tenere sotto controllo... non mi avevano lasciato il tempo di metabolizzare cosa significasse essere una sposa, cosa volesse dire prendere un impegno tanto grande. All'improvviso tutto sembrava troppo grande per me. In quel momento le mie amiche sono state fondamentali per me. Mi hanno rassicurata, e mi hanno accompagnata psicologicamente in quel breve tragitto tra me e la chiesa.