Il matrimonio di Simone e Sara a Treviso, Treviso
Di sera Estate Verde 4 professionisti
S&S
25 Giu, 2016Il racconto del nostro matrimonio
E' difficile raccontare il giorno delle nozze, forse perché l'insieme delle emozioni e degli avvenimenti fanno a gara per accavallarsi, tanto da non capire quasi cosa sia accaduto prima e cosa dopo, oppure perché raccontarlo è un po' come mettere la parola "fine" ad un evento che è stato pianificato per mesi, sentito ogni momento e vissuto in un lampo di gioia.
E' giusto però condividerlo con tutti, perché la nostra felicità sia un po' anche quella di chi leggerà.
Io e Sara viviamo insieme da quasi 3 anni, il matrimonio è stata una scelta con obiettivi diversi da quelli che potevano avere i nostri genitori alla nostra età (come l'indipendenza, ad esempio), ma era giusto viverlo un po' per conto proprio, motivo per cui la sera prima ci siamo trasferiti a casa delle rispettive famiglie.
Il giorno del matrimonio, sabato 25 giugno, mi sono svegliato nella mia vecchia camera (oramai una sorta di ufficio per i componenti della mia famiglia) e sono andato a fare una corsetta nei dintori per svegliarmi e ripensare ai passaggio della giornata e poi, con tutta calma, ho pensato alla barba (con calma e attenzione, nessun taglio o irritazione erano concessi!) e alla doccia.
Continua a leggere »La cerimonia era pianificata alle 15.30, quindi ho persino avuto tempo di rilassarmi fino a tarda mattinata, mentre mia madre e mia sorella era prese con estetista e parrucchiere (detto tra noi, la loro agitazione non mi avrebbe giovato molto). Era una giornata calda, quindi l'imperativo assoluto di fare le cose con calma e sangue freddo andava tenuto bene a mente.
Poco prima delle 14.00 sono arrivati i miei testimoni (Matteo, Simone e Luigi), che hanno approfittato del bagno per rinfrescarsi, era dalla mattina che giravano per portare i fiori e allestire la chiesa insieme alla fiorista, e della camera padronale per cambiarsi; poco dopo ci ha raggiunti uno dei ragazzi addetti al video (il risultato sarà un mash-up dei video della giornata) per riprendere il sottoscritto intento a cambiarsi. Quando tutti erano pronti, è stata la mia volta: assistito da mia madre mi sono vestito di pantaloni, scarpe, camicia, gilet, cravatta e infine giacca e sono sceso al piano terra, dove mi aspettavano i testimoni e i familiari presenti. Poco dopo, con mia grande emozioni, sono arrivati due cari amici da Brescia, Elena e Francesco, che non potevano assolutamente mancare.
Sono tutti impegnati a prendere i coni per i coriandoli e i fiocchi, oppure a raccontarsi cose perdondo la cognizione del tempo, fortunatamente il testimone principale, Matteo, richiama tutti all'ordine e mi ordina di salire in macchina: sono le 14:40 ed è tardi!
Arriviamo in chiesa alle 15:00 e subito accolgo gli intervenuti, in particolare la parte di famiglia di mio padre (i miei sono divorziati e non si vedono da circa 10 anni): per il matrimonio, infatti, ho fatto una grande scommessa, volendo avere entrambe le metà della famiglia (mia madre, suo marito e mia sorella di un anno più giovane - mio padre, sua moglie e la figlia di 10 anni, ovvero la mia seconda sorella -non sorellastra!-) vicini in chiesa e alla festa: con mio grande sollievo tutti si risolve in sorrisi, saluti e abbracci, sciogliendo il peso di un eventuale insuccesso che mi portavo dentro.
Alle 15:25 entro in chiesa con mia madre e ci salutiamo all'ultimo banco, ma il fotografo interviene dicendo che ha perso il momento e dobbiamo ripetere l'ingresso! Allora mi avvio verso il portone della chiesa, ma sento scoppiettare il motore del Maggiolino cabrio d'epoca: la mia futura moglie è arrivata, tra l'altro qualche minuto in anticipo! E allora via di corsa all'altare, di nuovo, e in quel momento mi rendo conto che la mia sicurezza l'ho lasciata da qualche parte e io sono tutto un brivido, ansioso di vedere la mia sposa.
Ed eccola, splendida, indescrivibile o, per lo meno, difficile eguagliare con le parole l'impressione di vederla così bella in un abito stupendo! La marcia è partita nel momento in cui ha messo piede nel primo scalino esterno della chiesa di San Zeno di Treviso. Accompagnata dal papà Luciano, percorre lentamente la navata. Chi era vicino a me dice che la mia espressione era rapita, io ammetto che a fatica o ricacciato le lacrime per l'emozione (alcune sono scappate). Luciano mi stringe la mano e mi porge quella di Sara, quindi ci dirigiamo all'altare, con i testimoni ai lati.
La cerimonia comincia e procede come stabilito, anche con degli imprevisti divertenti: lei che legge le intezioni (la parte prima della benedizione degli anelli e delle promesse) dal libretto che tengo troppo vicino al suo viso, mentre il parroco porta il microfono verso la direzione opposta, oppure io che porgo la mano sbagliata per l'anello (quasi 9 anni di fedina a destra mi hanno condizionato). A parte questo, tutto è bellissimo e anche il coro, tra i più belli che ho sentito, hanno una parte fondamentale.
Al termine, mentre io e mia moglie firmiamo i documenti, c'è tempo per qualche foto prima che gli invitati escano. Quando siamo pronti, accompagnati ancora dalla marcia nuziale, usciamo insieme e, sulla porta, siamo vittime del lancio dei coriandoli che per mesi io e Sara abbiamo tagliato con pazienza dai vari fogli e cartoncini di riciclo.
La giornata è calda, ma grazie al rinfresco e ad un po' di aria si resiste e troviamo le forze per le foto, qualche chiacchiera con gli invitati e le congratulazioni. Alle 18.30 circa ci dirigiamo al Maggiolino e, dopo averlo svuotato dei palloncini e della carta igienica e spostato i portabici di cemento che i cari colleghi avevano gogliardamente posizionato davanti e dietro l'auto, partiamo con i testimoni Matteo e Vanessa alla guida.
Arrivati in Villa Corner c'è tempo per qualche assaggio degli antipasti e qualche foto, prima che il tempo si guasti. Scappiamo nella bella sala affrescata al piano superiore, dove lo staff è stato velocissimo ed efficiente a trasferire gli antipasti. La festa procede con allegria e leggerezza, prima che il maître inviti le persone ad accomodarsi nella sala per la cena. Mentre le persone defilano, Sara ed io veniamo accompagnati in una sala a parte dove possiamo gustare gli antipasti in tranquillità tra noi, novelli sposi.
10 minuti dopo veniamo introdotti nella villa, tra applausi e gli effetti sonori che uno dei miei colleghi, Andrea, genera con un megafono acquistato per l'occasione.
La cena procede allegra, tra una portata e l'altra. Sara ed io facciamo di tutto per girare per i tavoli e restare con i nostri invitati (odiamo i matrimoni dove gli sposi se ne stanno per i fatti loro!). I testimoni, in particolare il mio omonimo Simone, approfittano delle pause della cucina per alcuni giochi e per cantare con Alice Nichele, la cantante che ci ha accompagnato nei mesi per la preparazione floreale e l'accompagnamento musicale.
Il taglio del dolce avviene in una sala allestita al piano terra della Villa, subito dopo lo stappo di una bottiglia su castello di calici e assaggio incrociato tra Sare e me.
Durante il dolce ci accomodiamo per vedere il video dell'addio al nubilato e celibato (io porto ancora le ferite) e ridiamo un sacco! Segue la parte più danzante della serata, in una sala che Alice ha allestito a discoteca con consolle e luci. Purtroppo la Villa, che è anche un hotel, ci chiede di limitarci alle 2:00 di notte, ma lo sapevamo già e apprezziamo che abbiamo allungato il limite, che era mezzanotte.
Tra un saluto con consegna di bomboniera e un ballo, la serata si conclude. Rimaniamo a chiacchierare con gli ultimi rimasti, poi i testimoni ci accmpagnano con il Maggiolino a casa nostra, dove da oggi vivremo come marito e moglie. Prudentemente, i testimoni Matteo, Vanessa, Simone, Pamela, Luigi e Mariasole ci lasciano sulla soglia di casa, perché sanno cos'hanno combianto la sera prima: mobili spostati, bicchieri di plastica pieni di acqua, i cartoni della pizza che hanno mangiato insieme, le chiavi delle camere e del bagno in un blocco di ghiaccio in congelatore, post-it ovunque, le loro facce arrabbiate appese sul soffitto sopra il letto con la scritta "noi vi osserviamo!", piatti di plastica sulle doghe del letto, il conetnuto di ogni armadio della cucina sparse per la casa e, ciliegina sulla torta, due pesci rossi nel lavello! Ci vogliono due ore e mezza per riordinare la casa, per lo meno il grosso del lavoro, ma lo facciamo ridendo e scherzando tra di noi, perché in fondo i nostri amici hanno lavorato molto per noi e, se questo è il prezzo, non è affatto male!Non sarò banale, non dirò che il matrimonio è stato il giorno più bello della mia vita perché io voglio una vita di giorni belli, ma è stato un giorno meraviglioso, pieno di gioia e di emozioni, quindi certamente sarà per sempre nel cuore. Auguro a tutti che sia così, anche se ci saranno imprevisti, perché in ogni caso sarò un giorno perfetto, anzi IL giorno perfetto!
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