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22 Set, 2016Il racconto del nostro matrimonio
Emozione a mille, mi sveglio sudata nel letto. Mi giro e mi rigiro e non trovo pace, ma devo trovarla per non avere le occhiaie nel mio giorno importante e soprattutto per non svegliare il mio cucciolotto di 4 mesi ancora non compiuti.
Qualche fitta allo stomaco, sono proprio sicura che sia solo l'emozione?Vabbe` mi do una calmata. Mi leggo qualche pagina del libro che occupa da mesi il mio comodino. Scosto quelle due-tre dita di polvere con un fazzoletto e prendo a leggere Anna Karenina. Qualche pagina e tutta quella parsimonia nel parlare di intrighi e tradimenti non aiuta a rilassarmi, anzi forse mi sento anche peggio di prima.
Al diavolo il libro! Ripassiamo le promesse, quelle si che parlano di amore, di fedelta`, di un possibile per sempre. Le leggo e le rileggo, stringo quel foglietto protocollo nelle mani con un certo nervosismo.Cavolo quanto sono cinica. Oddio qui c'e` troppo miele, poi ci scambiano per una puntata di beautiful. Qui fa ridere, sono stata proprio brava. Ok, possono andare dai. Rifaccio a mente la lista delle cose da fare, la lista delle cose da prendere, la lista delle cose che ho fatto e detto a Marzia, (le ho poi detto che tizio non viene? E il +1 dell'altro tavolo?) la lista delle cose da preparare, la lista della spesa. Ripasso tutte le liste che mi trovo.
Continua a leggere »Eccole, le 8 di mattina sono arrivate. Dovrei svegliare questo angioletto affianco a me e fargli il bagnetto, ma guarda come dorme beato. Inizio io a farmi la doccia sperando che non debba correre a consolarlo. Sotto la doccia canticchio qualcosa nervosamente. Esco e a casa regna ancora il silenzio. Il pupo si sveglia solo con il campanello della mi amica Giulia che e` venuta a farmi il trucco&parrucco a casa. Ne approfitto per chiederle un poco di pazienza e lavo il nano al lavandino alla bell'e'meglio. Lo vesto e lo risvesto, fa troppo caldo poverino, e nel suo costumino di SuperMario stava sudando, meglio evitare.
Mi siedo alla sedia e cerco di distrarre il nano con tette al vento, giochini vari e canzoncine, ma proprio di star seduto oggi (come sempre del resto) non ha voglia. Appena arriva nonno a far fare un giro ai cani sotto casa gli appioppo anche Claudietto per quanto riesce a resistere. Tempo di abboccolarmi tutta come fossi un barboncino al giorno di toeletta, e passiamo al trucco. Giulia e` molto brava e paziente, e sulla sua pancia al quinto mese mi sciolgo in dolci ricordi di sonni tranquilli e beati e di un'attesa snervante ma rilassante allo stesso tempo, ricordi sbiaditissimi gia` per me, con il mio nano iperattivo.
Suona il citofono, il mio testimone, il fautore del danno (colui che meglio del piu` esperto Alberto Castagna ha scoccato le sue frecce con maestria tra me e Simone) e` arrivato insieme al suo ragazzo Stefano e al grandissimo Emile, suo coinquilino. Li faccio salire che sto ancora in pigiama con un occhio solo truccato, il pupo in braccio che sbraita e tutto da fare.
Sono le 11 e la macchina elegante bianca (non mi chiedete il nome che con le macchine faccio schifo, da brava donnina quale sono) attende per la partenza. Mi vesto al volo, metto le scarpe da swing, quelle prese al mercatino da due euro (ci stanno bene con il vestito e se mi sposo con le vans di Donkey Kong mio nonno e` la volta buona che mi fa lapidare davvero), prendo tutto il resto e scortata dai miei Prodi Cavalieri scendo giu`.
Ovviamente mia madre e mio nonno erano pronti e stavano scendendo, mia nonna stava ancora in pigiama. Per fortuna invece che l'ora canonica di attesa ci concede solo 20 minuti di ritardo. Foto di rito del portiere del palazzo di fronte, e scappiamo in macchina. Facciamo un giro largo, e mi chiedo come mai, soprattutto perche` Claudietto aveva preso il solito urlo fisso che non si voleva placare, ma a meta` Salaria ce l'abbiamo fatta ed il sonno ha vinto.
Salto tutta la parte del viaggio perche` potrei scrivere un libro su questa giornata ma vi dico solo che l'autista era un gran simpaticone e rispetto alla nottata ero molto rilassata e mi facevo quattro chiacchiere. Quando arrivo alla Tenuta non vedo nessuno perche` mi portano direttamente al trattore. Esatto, un vero trattore agricolo. Il pupo dorme beato e non sembra accorgersi che lo abbiamo scaricato dalla macchina e c'e` una marching band, i Fire Dixies, accanto a lui, che provano gli strumenti. I miei si avviano sul prato verso le sedie ed il gazebo, e si portano pure Claudietto.
Hanno imbellito pure l'operatore che guidava il trattore con un bavero a righe molto campagnolo che mi ha fatto morir dal ridere tanto aveva questa faccia beata e contenta. La band inizia a suonare e ci scorta verso "l'altare" a suon di marcetta jazz. Noi ci arrampichiamo sul trattore uno per lato, mentre stringo con forza il buquet di girasoli che mi ha regalato mia cugina Tamara con il marito, hanno scelto proprio bene sebbene gli abbia lasciato carta bianca nella composizione.
Arrivati li` Antonio, un mio carissimo amico che abbiamo scelto come cerimoniere, e che ha cerimoniato come neanche un Druido su D&D, giuro, ci aspettava sorridendo tra il dolce e il maligno. Si e` inventato tutta una cerimonia, cominciando con le testimonianze degli amici piu` stretti, che hanno portato risate e ricordi, anche imbarazzanti di quelli che eravamo come singoli e quelli che siamo come coppia.
Tra risate e lacrimucce, tra i kiwi di nonno e Valeria e le bevute di Simone e Andrea, passando per parenti, amici e genitori, Claudio si sveglia piu` arrabbiato che mai e piange inconsolabile per tutta la cerimonia. Storco un poco le labbra a doverlo lasciare sfogare cosi` ma prima continuava la cerimonia, e prima sarei tornata a consolarlo con tutte le mie attenzioni.
Finisce il buon Fabio di narrare di come ci siamo innamorati a causa sua eppure a sua insaputa, e ci invitano a recitare le nostre promesse. E` stato dolcissimocome momento e totalmente inaspettate le parole scelte, quando ho recitato le mie mi tremava la voce e le mani che sembra avessi un attacco improvviso di Parkinson. Anche Claudio in quel momento taceva, quasi a rispettare la "sacralita`" del momento. Ci siamo scambiati gli anelli e acceso assieme la candela grande, simbolo della famiglia che abbiamo creato, con una poesia di Neruda, recitata con amore dalla zeppola del nostro cerimoniere.
Finita la cerimonia, correndo tra la gente nel lancio di petali di rose gialle e rosse (giusto perche` la Roma e` sempre la Roma) vado a vedere il piccoletto che combina, e lo trovo rosso come un peperone con un pianto infinito che lo stava sgolando. Lo chiudo in fascia, e continuo a provare con la tetta, inizio a spazientirmi e tutta quella gente intorno che voleva capire o farci gli auguri di certo non aiutava. Gli bagno la testa e cerco di infilargli il ciuccetto in bocca nonostante sembri rifiutarlo. Ci metto un poco di miele e pian piano si rilassa. Quando lo sciolgo si prende la tetta di buon grado e le orecchie di tutti gli ospiti e dei camerieri hanno sicuramente ringraziato.
Appena aveva mangiato a sufficienza, cosi` almeno mi ha fatto capire, siamo andati a spilucchiare qualcosa di antipasto, ma come ben si sa, ai matrimoni gli ospiti si sgozzano e gli sposi a malapena vedono le portate da lontano, tanto c'e` da salutare, ringraziare, rivedere tutti. Chiudo di nuovo Claudio nella mia StarryNight, mitica fascia che non sbaglia un colpo, e ci muoviamo all`interno del ristorante, sempre accompagnati dalla nostra band. Il mio nanetto prende sonno, un bel sonno profondo, e lo scarico nel passeggino per le sue tre ore di sonno (poverino sara` stato sfinito da tutto quel piangere).
Proviamo a smangiucchiare qualcosa ma tra i persone, camerieri e band abbiamo visto giusto i primi. Al momento opportuno siamo scappati per qualche foto di rito, giusto a far star buoni i genitori che vogliono le classice foto da album dei ricordi. Inizio a rincorrere tutti per farle, ma soprattutto lo sposo che odia farsi fotografare, sebbene alla fin fine e` venuto pure meglio di me.
Al momento della torta Claudietto ha la splendida idea di fare la cacca, ma non una cosa normale che poteva tenersi nel pannolino per qualche minuto, la fa proprio bene, su tutta la schiena, mentre era in braccio ad uno dei nostri amici, che ha avuto il suo personalissimo regalo di benvenuto sulla camicia bianca pulita. La torta ha aspettato anche il tempo di pulizia tutina, chiaramente. Altre foto, altri sorrisi.
Giunge il momento di andar via di alcuni, e allora saluti, abbracci, bomboniere, promesse e risate. E` tutto molto confuso da qui in poi perche` obiettivamente c'e` stato un po` di tutto e un po` di niente. Ma e` stato davvero il nostro giorno, e ogni persona, perfino i dispersi, chi e` scappato, chi e` arrivato a meta` strada e poi la macchina ha deciso che poteva pure fermarsi li` tra Salaria e Raccordo, ognuno ha contribuito a rendere stupendo questo giorno, e lo ringrazio per esserci stato.
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