Il matrimonio di Ivano e Celeste a Grottammare, Ascoli Piceno

Il 10 giugno ci piaceva, perché è la fine della primavera e l’inizio dell’estate, ma è arrivata la pioggia, che un po’ temevamo, perché avremmo voluto mangiare fuori, ma purtroppo non è andata così. Ce l’aspettavamo e già nei giorni precedenti ci eravamo messi l’anima in pace. Naturalmente vi risparmio le battute su sposa bagnata sposa fortunata. Ma la cosa buffa è che del ristorante Lago di Oz ci piaceva anche il nome per via del Mago di Oz, quindi, a maggior ragione, “somewhere over the rainbow, sky are blue...“, verso che avevamo già scritto sulle partecipazioni e che si è a tutti gli effetti verificato. La pioggia doveva essere solo una metafora, ma c’è stata, è finita in breve tempo lasciando un cielo limpido e credo abbia portato bene.

La chiesa che abbiamo scelto è la nostra, quella che frequentiamo ogni domenica, quindi ha per forza un valore in più. E la celebrazione è stata forse il momento più emozionante. Io che entro con Yellow dei Coldplay. Il prete che ci conosce e che ci ha seguito per tutto il corso prematrimoniale. Il coro che ha animato, che è quello dove io canto di solito con Francesco che accompagna all'organo. C’erano tutte persone a noi care. I nostri testimoni, compagni di vita: i fratelli di Ivano, Dario e Alessandro, da una parte e dall'altra la mia migliore amica Manuela e mio cugino Ivan, che ha suonato il violino all'inizio e alla fine. La nostra amica Silvia che ci ha dedicato una sua poesia. I coriandoli fuori la chiesa, le foto rubate prima, dopo e durante la pioggia.

E poi il furgoncino Volkswagen celeste, non a caso, che ci ha accompagnato al ristorante. Com'è strano parlarsi in auto dopo che si è diventati marito e moglie.. ma quello che è certo è che non abbiamo mai smesso di tenerci strette le mani, da quando ci siamo incontrati sull’altare fino alla fine della giornata.

Al ristorante è cominciata la festa, non ricordiamo di aver mangiato, ma abbiamo tanto riso, ballato, cantato. I momenti più importati? Gli scherzi con il quiz su Giappone e Corea, che sono i posti dove siamo stati in viaggio di nozze. Il flashmob degli amici che si sono messi parrucche e occhiali estrosi sulle note di Raffaella Carrà. Io che dedico a mio marito “Il cielo in un stanza”. Il video degli amici che si sono lanciati in meravigliose prove attoriali riproponendo degli sketch della serie Boris, che noi adoriamo, e la sigla cantata da tutti gli invitati. Quanto abbiamo riso..

Tanto amore. Davvero.

Il giorno dopo abbiamo ricevuto tantissimi messaggi di complimenti e chiamate di persone che sono rimaste contente, che non erano mai stati ad un matrimonio così, che si sono sentite parte integrante di una storia. Perché è così, non volevamo una festa dispersiva, volevamo convivialità.

Solo un grande grazie, a tutti. Sarà una giornata difficile da dimenticare!