Il matrimonio di Conor e Rachele a Rimini, Rimini
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C&R
08 Set, 2023Il racconto del nostro matrimonio
Un inizio frenetico, portando le donne della famiglia Spillane dalla parrucchiera per trucco e parrucco, senza farsi vedere dal futuro marito. Caricata la futura sister-in-law, con i becchi nei capelli, ci siamo avviate verso la location, il tutto cercando di ignorare l'allarme del reparto "stress" della mia mente: "I libretti della cerimonia sono ancora da assemblare!". Arrivate al Palazzo del Poggiano, il sole splendeva, il cielo era blu, e tutto era calmo, con un pizzichino di emozione. Sono entrata nel soggiorno, il mio meraviglioso bouquet lasciato da Monica (I fiori di Mo) giaceva sul tavolo: aspettava me, con calma. La Manu (le stanze di Manu) era andata a prendere il caffè, il suo rito, intanto le altre due damigelle e amiche del mio cuore erano arrivate. Una sposa e tre damigelle. Uno sposo e tre testimoni. La Manu inizia a fare trucco e capelli, nel mentre i libretti vengono assemblati (ohhh, il sollievo!). Tocca a me: con le sue mani magiche, la Manu raccoglie la mia femminilità nei capelli incrociati, e mi trucca come una vera sposa. Mi guardo allo specchio solo quando ha finito, una volta aggiustata la coroncina di perle: sono io, uno splendore di sposa, e oggi è il mio giorno. Arriva mia mamma, compiaciuta, impegnata a non emozionarsi. Mi infilo nel vestito, mentre Ellen scatta momenti candidi, unici, di ilarità tra me e Veronica che si impegna ai bottoni. Pronta: vado ad incontrare il mio futuro marito per andare tutti vestiti a casa di mia nonna che purtroppo si è allettata un mesetto prima e ha chiesto comunque di vederci il nostro giorno. Nella macchina d'epoca americana, ci siamo scambiati dei gran sorrisi, esaltati, mentre l'aria ci accarezzata la faccia e i passanti strombettavano. Arriviamo, la salutiamo, ci stringe le mani, scappa una lacrima, un bacio in fronte, e ripartiamo. Non me lo scorderò mai. Arriviamo di nuovo alla location, la macchina sgasa, le mie emozioni pure, e quasi cedo: proprio adesso no, non posso assolutamente piangere! Mio babbo è uno scherzone, fa di tutto per farmi passare questi occhi che bruciano e il respiro che mi muore in gola dall'emozione. Mi prende sotto braccio, passo dopo passo, gran sorriso, arrivo affianco a Conor, davanti alle nostre famiglie e migliori amici, davanti a Gionatan, il nostro pastore avventista del settimo giorno. Ci sposiamo: accendiamo le candele, un'unione con Dio, ci scambiamo gli anelli, ci promettiamo l'amore all'infinito. Marito e moglie: usciamo dalla cerimonia e faccio un cenno ai musicisti degli Irish Corner. Un connubio tra musica tradizionale irlandese e piatti tipici della cucina romagnola, un aperitivo che non si scorderà mai nessuno, un'intreccio di culture, lingue e famiglie. Marco, Max ed Ellen di Marco Zammarchi foto ci incoraggiano a non perderci la Golden hour, e ci dirigiamo a fare alcune foto: scatti che testimoniano il nostro matrimonio, amore ed emozioni. Conor è timido, io lo travolgo col puro menefreghismo, ci colgono così gli scatti. Arrivano i nostri "canetti", Cara con vestitino e Freddie con la camicia, non vedevo l'ora. Non potevamo assolutamente sposarci senza di loro, dall'Irlanda li abbiamo portati in macchina fino a casa in Italia. Tantissimi bacini, altri scatti e cala il sole. Ci avviciniamo alla band, ballo con mio babbo, lui sigaro in bocca, poi ballo con mio marito, tipico 'two left feet', ma ce la facciamo. È ora della cena a tre portate che lo Chef Sartini di Righi ha pensato e cucinato. Nelle pietanze i colori del matrimonio, le nostre bandiere: tortellini in pasta di pomodoro ripieni al formaggio con olio di basilico e pistacchio, lasagne gialle tradizionali, roastbeef in sale di Cervia con spinaci e patate. Per noi sposi vegani, un menù parallelo identico, con le zucchine alla parmigiana come terza portata. Nel mentre della cena, i discorsi. Mio babbo, poi mia mamma, ora Veronica, la mia damigella, che mi ha fatto ridere e poi commuovere e mi sono infilata a nascondere le lacrime nel petto di mio marito, poi Con, il mio father-in-law, Padraig il fratello di mio marito: frasi e voci che ci accompagneranno per sempre. Tra il secondo e il terzo piatto, porto alcuni invitati a visitare il meraviglioso Palazzo con Alessandra, la padrona, che spiega la storia di questo posto affascinante e unico nel suo genere. Torniamo seduti, e finito il terzo a pance piene, leccandoci i baffi, arriva l'ora del taglio della torta. Max (Golose creazioni di Max) l'ha fatta vegana, per noi, con le decorazioni di succulente come volevamo noi, ed è lì: elegante, aspetta che la tagliamo. Classico taglio, brindisi, e iniziano le danze. Altri discorsi da Andrew, l'amico d'infanzia di Conor, Ceph, il nostro amico e nostra terza ruota da anni, e poi mio fratello. Una preghiera da Axel: Signore Dio, benedici questo matrimonio tra Rachele e Conor. Concludiamo la festa con il "lancio del bouquet", solo che anziché lanciare questo capolavoro (con la lungimiranza di preservarlo), abbiamo fatto il gioco delle sedie, e udite, udite: ha vinto Olivia, la sorella più grande di mio marito, già sposata da 12 anni, e così aspettiamo intrepidi il rinnovo delle promesse! Mezzanotte arriva in un batter d'occhio, e ci arrendiamo alla stanchezza, salutiamo tutti (per fortuna erano meno di 40). Ci ritiriamo in questa meravigliosa stanza con il letto a baldacchino, e ci addormentiamo come i sassi. Eh, già, perché, se non ti arrivano le mestruazioni quando ti sposi, non ci credo! Il nostro matrimonio è stato tutto quello che avevamo sempre sognato, e ancora di più.
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