Il matrimonio di Angela e Vincenzo a Padula, Salerno
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A&V
10 Ago, 2014Il racconto del nostro matrimonio
Vincenzo ed io desideravamo un matrimonio classico ed elegante.
La cerimonia religiosa doveva essere il punto cardine dell'intera giornata, solenne e curata nei minimi dettagli. Vincenzo è particolarmente legato al mondo certosino, al silenzio della preghiera e alla contemplazione. Ricordo ancora con emozione quando gli proposi di scegliere come tema del matrimonio "Le Certose".
Il suo volto era stupito e pieno di gioia: l'atmosfera monastica, medievale e solenne avrebbe caratterizzato il giorno più importante della nostra vita.
La mattina del matrimonio, quando mia madre e la mia parrucchiera mi hanno aiutato ad indossare l’abito, non sono riuscita a contenere le lacrime. Non si riesce a descrivere la sensazione che si prova in quel momento, ci si sente proiettati verso una nuova vita.
La celebrazione delle nozze è avvenuta nella Chiesa Conventuale di San Francesco d'Assisi in Padula, accompagnata dal bravissimo Coro Gregoriano di Massafra (TA) che ha intonato a cappella canti latini della Missa de Angelis e della Missa pro Sponsis.
Continua a leggere »Che emozione attraversare la navata della Chiesa accanto a mio padre, mentre le note di "Nuptiae factae sunt in Cana Galilaeae" risuonavano all'interno della meravigliosa Chiesa in stile gotico.
Quattro damigelline di circa 4 anni mi precedevano sul tappeto bianco, vestite con abiti bianchi in lino e tulle, con un’elegante fascia in raso blu intorno alla vita.
I loro piccoli bouquet richiamavano il mio, con rose vendela e lavanda. Le decorazioni floreali, che hanno adornato le nostre nozze, sono state preparate da Flora2000 di Teggiano, con quel tocco di romanticismo e raffinatezza che ha contribuito ad accrescere le sensazioni di gioia già presenti nel nostro cuore.
La chiesa era piena e il volto di Vincenzo appariva emozionato e segnato da piccole lacrime di gioia. Il mio lungo velo in pizzo bianco scivolava lungo la navata con lentezza, mentre mio fratello, diacono, attendeva sull’altare per la celebrazione del rito nuziale.
Allo scambio delle promesse, la mia voce spezzata è stata sostenuta da Vincenzo che mi stringeva la mano con amorevole sostegno e l’emozione si è fatta più forte quando ci siamo girati verso gli ospiti a chiedere la loro preghiera per la nuova famiglia che andavamo costituendo insieme. All’uscita dalla Chiesa, dopo un suggestivo “Salve Regina”, siamo stati salutati con riso e petali di rose bianchi. Mentre i nostri ospiti raggiungevano il Castello Macchiaroli a Teggiano per l’aperitivo di benvenuto, Vincenzo ed io abbiamo fatto alcune foto nella bellissima Certosa di San Lorenzo in Padula, luogo ricco di storia e fascino senza tempo, immortalati dal sapiente scatto di Salvatore Grilletto, photoartstudio. Aggirarsi tra i chiostri e gli scaloni della Certosa ci regalava emozioni sorprendenti: avvertivamo spensieratezza ed estrema felicità, ma anche rispetto per un luogo che per secoli aveva ospitato monaci dediti alla contemplazione della parola e del creato. Gli invitati ci attendevano al Castello Macchiaroli, rallegrati dal trio musicale “I Musicanova”, con voce, sax e percussioni, e ristorati dall’abbondante buffet di stuzzicherie cilentane, preparato con sapiente cura dagli chef de “La Cantinella sul Mare” di Villammare (SA). Il pranzo si è svolto all’interno delle sale del Castello, ormai dichiarato Patrimonio Unesco e fatto costruire dai Principi di Sanseverino intorno al 1200 d.c.
Alle porte del castello era stato sistemato un tableau de mariage in cui ad ogni tavolo era stato assegnato il nome di una Certosa d’Italia o d’Europa. Dopo un brindisi e gli auguri di rito, abbiamo attraversato il ponte levatoio, seguiti da tutti gli invitati: la sensazione forte era quella di un matrimonio d’altri tempi. Il violino di Rossella Romano ci ha accompagnato fino ai tavoli sulle note del Canone di Pachelbel, mentre le foto in bianco e nero dei nostri antenati, nonni, bisnonni, trisavoli, accoglievano gli ospiti su un mobile antico in cima alle scale. Per noi due era importante far comprendere come ci sentissimo frutto di una continuità storica, che affonda le sue radici nel passato e senza la quale non sarebbe mai stata possibile la nostra unione. Sui tavoli c’erano ovunque piccoli dettagli in raso blu, come il nastrino attorno alla candela bianca, sistemata in un elegante centrotavola in vetro, circondato da una corona di rose vendela. Il menù, curato dagli Chef de “La Cantinella sul Mare” e definito in sinergia con la proprietaria del maniero, Gisella Macchiaroli, era ricco, ma equilibrato. In esso si è scelto di dare risalto ai sapori e alle tradizioni locali del Cilento, rivisitandole in chiave attuale ed elegante: alcuni punti di forza del menù sono stati il “cappuccino di mare” con seppioline calde al nero di seppia, ricoperte con purè di patate e il “risotto carnaroli allo stufato amalfitano con ganache di gambero e fragoline di bosco”. La confettata, il buffet di dolci e la romantica torta a tre piani in pasta di zucchero sono stati curati dalla “Premiata Pasticceria D’Elia” di Teggiano, mentre per i vini ci siamo concentrati su una selezione di vini irpini, in omaggio alla mia terra d’origine. I nostri ospiti si sono divertiti a fotografarsi dalle terrazze del Castello, sullo scenario del Vallo di Diano, immortalando i loro volti tra le cornici vuote, bianche e dorate, che avevamo sistemato per l’occasione in un angolo della sala. Il primo ballo, sulle note di “Adagio” di Albinoni, è stato emozionante, ma anche divertente, per l’intervento esuberate di un nostro estroso invitato, che ci ha poi reso omaggio con una romantica poesia. Per salutare e ringraziare i nostri ospiti abbiamo poi scelto di donare loro una bellissima candela profumata di “Carthusia – I profumi di Capri”, in linea con il tema da noi scelto e corredato dalla storia della nascita della Certosa di Capri e dell’attigua Fabbrica dei Profumi.
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