Il matrimonio di Jeremy e Laura a Montefiascone, Viterbo
All'aperto Estate Rosa 3 professionisti
J&L
20 Lug, 2019Il racconto del nostro matrimonio
Quando sei una bambina e sogni il giorno del tuo matrimonio lo immagini diverso. Credi sia un giorno che passerà lento, e che avrai tutto il tempo per assaporare cosa succede. Non immagini, invece, che quel giorno speciale voli via così in fretta; talmente tanto, da perdere la cognizione del tempo. Mi sono sposata di pomeriggio e alle 2 i fotografi erano già a casa mia. Il mio fidanzato inglese stava a dormire da me, quindi l'ho salutato, bigodini in testa (io, non lui) e gli ho detto: "Ci vediamo all'altare!". Frase da film, lo so, ma che emozione quell'ultimo abbraccio da fidanzati. La make up artist è arrivata, la stanza in cui mi stavano facendo trucco e parrucco a un tratto si è riempita di persone amiche. In men che non si dica la mia migliore amica e testimone era li. Sentivo gli invitati arrivare per il rinfresco, mia madre correre di qua e di la, porte sbattere, gente ridere, il caldo, l'aria consumata, il condizionatore che non potevamo accedendere perchè c'era la piastra attaccata. Poi sono andata in camera dei miei genitori a vestirmi. Quell'abito pesante, attaccato accanto alla finestra. Lo avranno visto i vicini da fuori? Tranquilla, non si vede nulla! Le scarpe che non entrano, perchè i piedi sono sudati e gonfi dal caldo. Corri Michela, vai a prendermi il borotalco! E le foto con le nipotine, con la sorella, e la mamma, e le amiche che entrano a salutare, e lacrime, tante lacrime, le loro! Io no, tranquilla come se dovessi andare in un posto qualunque. So esattamente cosa sto facendo e dove sto andando, e sono serena. Nessun dubbio nella mia testa, solo un'oasi di pace e chiarezza e amore. Poi esco di casa, taglio il nastro, con la gente con il telefono acceso a fare foto. C'è tanta gente, ma non vedo nessuno. C'è la vicina di casa, e quella persona che non vedo da una vita. I fiori sono bellissimi, profumano di fresco: profumano di famiglia. La macchina mi viene a prendere e io non ci entro. Cavoli, il vestito è troppo largo, fatico ad entrare! Poi fuori la chiesa: è caldo, aspettiamo che le damigelle entrano coi canestrini e i petali di fiore. È caldo, ma io voglio vedere lui, voglio vedere i suoi occhi e la sua espressione quando entro. Entriamo, un po' inciampo: "Papi, mi stai camminando sul vestito, tirati più là". Gente che mi guarda, candele, la musica, amici, facce amiche, parenti e poi lui, la mia nuova famiglia, che mi sorride e mi aspetta lì, perchè sa che è lì che lo volevo, da sempre, anche se non sapevo fosse lui. La cerimonia è bilingue, inglese e italiano. Il prete ci prova: "In the name of the father, and the son and the holy spirit". Grazie Don Domenico, sei stato forte. Poi la lettera di mio padre, e io che scoppio in lacrime per la prima ed ultima volta quel giorno. Mesi e mesi di tensione, di attesa, e anni e anni di immaginazione, di sogni, di speranze culminati in quel momento, il quel posto nell'universo, circondata da tante persone che mi amano, eppure senza l'amore di altre che non potevano essere lì. Dopo la chiesa, la serata è passata in tutta fretta. Balli, discorsi, baci, carezze, foto e risate, video e dediche, canzoni e karaoke, e di nuovo balli e me e lui, con due sorrisi stampati in faccia che ancora non passano. Quando sei bimba e pensi al giorno del tuo matrimonio, speri che sia perfetto. Il mio sogno si è avverato. Il 20 luglio 2019 è stato un giorno perfetto.
Servizi e professionisti del matrimonio di Jeremy e Laura
Altre nozze - La Carrozza d'Oro
Visualizza tutto
Altre nozze - Viterbo
Visualizza tutto
Abbazia di San Giusto
Villa San Michele
Antico Borgo di Sutri
Prendi ispirazione da questi reportage
Lascia un commento