Il matrimonio di Giacomo e Martina a Roma, Roma
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G&M
07 Set, 2019Il racconto del nostro matrimonio
La settimana prima del mio matrimonio il meteo era impietoso. Pioggia. Il mio umore cominciava a ondeggiare, ogni giorno la certezza della pioggia era più vera e lo stress di modificare tutti i piani stava prendendo il sopravvento.
Già un mese prima del matrimonio la band ingaggiata mi chiama e mi comunica che hanno un problema con la cantante, non farà più le prove e loro non possono garantirmi la presenza al matrimonio. Alzo il telefono e chiami tutti gli amici che sappiano strimpellare un qualche strumento e nei vari turbinii di telefonate esce un nome, Frutti di Mario. Fortunatamente il 7 settembre sono liberi, sgancio l'acconto e me li accaparro.
Arriviamo a tre giorni prima del matrimonio, e ovviamente decido di cadere, autoincartandomi da sola, graffiandomi rovinosamente il braccio sinistro, dal gomito al palmo della mano, sempre a causa della pioggia e del manto stradale scivoloso. Tutti dicono, poteva andare peggio, non hai rovinato il viso. Ah bhe!
Due giorni prima del matrimonio il tecnico delle luci, durante un sopralluogo per un altro matrimonio prende la scossa e rimane in convalescenza per diversi giorni, non potrà mettere le luci al mio matrimonio.
Continua a leggere »La mattina del matrimonio mia suocera cade in bagno e finisce al pronto soccorso. Punti dietro la nuca. Panico.
Mi sposo alle 16.30 nella chiesa del mio quartiere dove sono nata e cresciuta. Dalle 14 il cielo è sereno, l'aria stupendamente calda ma non afosa, gli ospiti iniziano ad affollare casa e sale l'adrenalina.
Trucco, parrucco, amiche testimoni e paggetti, tutto scorre fino al momento di infilare l'abito. Mia suocera sta bene è tornata a casa e io inizio con il countdown.
Mi infilo il vestito, esco di casa. Da li in poi il tempo fugge a colpi di sorrisi, abbracci, selfie, foto, molto poco in posa, risate e battute. In chiesa c'è un'aria serena, il parroco mi ha vista crescere e mi conosce bene e conosce anche il mio Giacomo. Lui è un tipo simpatico, ride e scherza per mettere tutti a loro agio, lo sposo in primis e tutti i non praticanti in visibile difficoltà con l'andamento generale del rito! La messa vola e noi voliamo alla Tenuta di Fiorano. Gran parte delle auto guidate dai Minivan affittati per l'occasione si sbagliano e finiscono ad un altro matrimonio, c'è chi addirittura mi racconta di aver bevuto un flute di prosecco prima di accorgersi di essere nel posto sbagliato. La macchina con la mia testimone finisce su una strada sterrata e buca una ruota. Mio zio le va a recuperare ma questa operazione gli costa l'aperitivo.
Quello che è ormai mio marito prende il posto del pianista e mi suona la Patetica di Beethoven e io mi sciolgo. Applausi. E ora si mangia. Fa un po freddo, non è piuovuto ma c'e umidità, i piu vecchiarelli si lamentano, gli sguardi degli amici mi consolano e dicono solo "È tutto top".
Io e Giacomo ci godiamo la serata e senza che ce ne accorgiamo è l'ora di tagliare la torta. Poi di nuovo musica. Balliamo come scatenati. I primi ospiti se ne vanno, ma gli ultimi ci accompagnano fino a tarda notte.
Alla tenuta ci danno una bellissima stanza, ci regalano due bottiglie del loro ottimo vino e ci godiamo la nostra prima notte di nozze. Al risveglio è tutto pulito e sistemato, sembra che il caos del giorno prima non ci sia mai stato, ma poi mi guardo il dito e vedo la mia bellissima fede. Vedo i nostri vestiti nuziali accortocciati sul divano, qualche giorno prima erano reliquie e ora giacciono sporchi e malconci. Siamo felici. La nostra vita insieme non poteva cominciare meglio.
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