Il matrimonio di Fabrizio e Cherubina a Milano, Milano
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F&C
27 Set, 2014Il racconto del nostro matrimonio
Un battito di ciglia e voilà. Il giorno tanto sognato è passato in un lampo e raccontarlo in questo sito è un modo per cristalizzarlo, tenendolo vivo, al riparo dalla ruggine del tempo che rischia di scolorirlo. Chiudo gli occhi e sono di nuovo lì.
E' sabato 27 settembre 2014.
Appena suona la sveglia, alle 6.05, sbatto le palpebre per vedere meglio la data in alto a destra sul cellulare. Non sto sognando. Oggi è proprio sabato 27 settembre 2014. Il giorno del mio matrimonio. Quello che da bambina immaginavo avvolto in una nuvola rosa con il mio sposo che arrivava su un cavallo bianco. Quello che da adolescente ambientavo su un prato fiorito con lui in abito da sera e una rosa rossa in mano. Il giorno che da adulta, per molti anni, ho temuto non sarebbe mai arrivato finchè non ho incontrato lui. Lui che mi ha fatto battere il cuore come mai nessuno prima, che è entrato leggero a passo di danza nella mia vita, trasformando i sogni in realtà.
Salto giù dal letto e corro a svegliare la mia famiglia. Alzo la tapparella e sospiro di sollievo. E' una bella giornata di sole! Ed essendo un sabato di fine settembre a Milano mi ritengo fortunatissima. Dopo colazione alle 6.50 arriva il parrucchiere con un quarto d'ora d'anticipo e alle 7.30 si aggiungono anche il fotografo (trovato grazie al sito matrimonio.com) e il truccatore: tre uomini tutti al mio servizio! L'acconciatura è un semiraccolto laterale con alcune ciocche che mi incorniciano il volto, mentre i colori caldi e ambrati del trucco esaltano l'azzurro dei miei occhi. Mi guardo soddisfatta per aver trovato professionisti così bravi ad esaudire le mie richieste. Il momento più emozionante è quando mia madre mi aiuta a indossare l'abito che abbiamo scelto insieme e che ha imparato ad abbottonare con cura, impiegando tutto il tempo necessario per sistemarlo alla perfezione. Poi le mie due sorelle mi agganciano il punto luce intorno al collo e gli orecchini: sono pronta!
Continua a leggere »Mio padre riesce faticosamente a far entrare tutto il vestito nell'ascensore senza stropicciarlo e saliamo in macchina dove ci aspetta mio cognato. Lungo il tragitto fino a Palazzo Reale guardo le lancette dell’orologio che con il loro ticchettare scorrono veloci. Respiro a fatica a causa dell'emozione che inizia a sommergermi lentamente, ma sorrido di gioia, perchè sta per avverarsi ciò che desidero con tutta la mia anima. Scendo dall’auto, mi aggrappo al braccio di mio padre, mentre gli invitati mi circondano e mi riempiono di complimenti.
Mia sorella mi dice che Fabrizio mi sta già aspettando nella sala e il cuore inizia a martellarmi nel petto. Entriamo nel cortile di Palazzo Reale e ci avviamo verso la sala. Dallo spiraglio della porta intravedo il luccichio dei lampadari e le voci di parenti e amici. Il cuore mi sale in gola e respiro profondamente. Mi ripeto che andrà tutto bene e che ogni cosa sarà fantastica come abbiamo progettato. La porta si apre ed entro a piccoli passi, sorridendo. I miei occhi cercano subito quelli di Fabrizio che mi rassicurano e noto l’emozione che anche lui sta provando. Sono troppo felice, gli prendo la mano e non la lascio durante tutta la cerimonia, celebrata dal migliore amico di Fabrizio, colui grazie al quale ci siamo conosciuti. Mia madre e le mie sorelle leggono alcuni auguri speciali che mi fanno commuovere e asciugo in fretta le lacrime che non riesco a trattenere. Poi arriva la frase fatidica “vi dichiaro marito e moglie” e la sala esplode in un applauso, mentre noi ci baciamo.
Dopo le foto insieme ai testimoni usciamo dalla sala sommersi dall’entusiasmo degli invitati che ci lanciano coriandoli e suonano trombette. Ricevuti gli auguri affettuosi di tutti li raduniamo per la foto di gruppo davanti al Duomo in cui si inseriscono anche turisti curiosi, affascinati dalla situazione. Decido di fare il lancio del bouquet sulla scalinata e con mia grande gioia lo prende la mia amica Barbara.
Poi la fotografa ci porta in Galleria Vittorio Emanuele e Fabrizio inizia a coinvolgere chiunque incontriamo per gli scatti dell’album: ruba una bici e mi fa salire sopra, coinvolge una comitiva di cinesi per fare il ponte e prende in prestito un mazzo di fiori da una signora.Appena arriviamo in agriturismo a Bergamo (anche questo trovato grazie al sito matrimonio.com) gli invitati ci accolgono con un applauso e il nostro amico deejay fa partire un’ovazione di benvenuto. Io e Fabrizio iniziamo a distribuire i gadget preparati per l’occasione: palloncini, un quadro bianco dove ognuno deve lasciare un segno, baffi finti, bolle di sapone per i più piccoli, occhiali divertenti e tatuaggi. Il pranzo scorre in fretta, animato da brindisi delle varie tavolate a cui abbiamo associato il nome di una città e da momenti emozionanti come le canzoni dedicate ai rispettivi genitori. Poi gli amici di Fabrizio lo coinvolgono nel tradizionale taglio della cravatta e gli fanno bere parecchi bicchieri di vino.
Il fotografo ci chiama per alcune foto sul prato e quella che adoro ci raffigura mentre Fabrizio mi prende in braccio e mi avvolge nello strascico del vestito, baciandomi, mentre i bambini invitati corrono nel prato inseguendo l’animatrice. Al momento della torta (con gli sposini della Lego sulla sommità comprati durante il nostro viaggio a New York dello scorso dicembre) io e Fabrizio ringraziamo i presenti che ci circondano in cerchio e iniziano a ballare la canzone “merry you” di Bruno Mars con noi al centro. Ci commuoviamo per la partecipazione dimostrata e notiamo con gioia che tutti si stanno divertendo.
I balli continuano fino a mezzanotte tra risate e brindisi. Quando andiamo a dormire scopriamo gli scherzi dei nostri amici, tra cui il sacco del letto e il campanello che non smette di suonare.La giornata è volata così in fretta che non vorrei finisse mai. In un crescendo di attimi emozionanti la festa è riuscita nel migliore dei modi. Sorrido al principe che sarà sempre al mio fianco. E ora è il momento di iniziare a vivere giorno per giorno il nostro sogno.
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