Il matrimonio di Enrico e Silvia a Valenza, Alessandria
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E&S
25 Mag, 2014Il racconto del nostro matrimonio
Apro gli occhi in una delle pochissime giornate di sole di un maggio freddo e piovoso. Finalmente una giornata di sole, straodinariamente calda e piacevole. Scivolo silenziosamente giù dal letto pensando a un'unica frase: "E così, ci siamo". La mia testimone, cara amica, dorme ancora su un letto improvvisato accanto al mio; la lascio dormire, è ancora presto e mi dirigo verso la cucina. Mi raggiunge la mia amata cagnolina, le do una una grattatina e mi preparo un caffè. Sono agitatissima, questa giornata la ricorderò per tutta la vita. Mi faccio qualche selfie per ammazzare il tempo. Poco per volta mi raggiungono mia madre, mio padre che stranamente sembra tranquillissimo e la mia testimone. Facciamo colazione assieme, con qualche battuta e ovviamente mi prendono un po' in giro, noto mia madre che mi sta silenziosamente studiando, dolce cara mamma, ancor oggi, nonostante i miei 36 anni e anni di vita fuori dal nido materno, si preoccupa per i miei stati d'animo.
Verso le 8 am arrivano truccatrice e pettinatrice che attivano un vortice di forcine, spray, ombretti e rossetti che ho quasi sempre ignorato, si alternano tra camera da letto e bagno, occupandosi in primis della sottoscritta, ma anche della madre e della testimone della ormai prossima sposa.
Continua a leggere »È il momento dell'abito, mia madre mi aiuta a indossarlo con la supervisione della testimone, indosso per ultimo scarpe rosse e velo. L'agitazione lascia il posto alla felicità, mi sento raggiante, sono una pricipessa pronta per il suo principe. Sono vestita di bianco e rosso, indosso i nostri colori.
La casa si sta riempiendo di parenti, arrivano le mie due damigelle, le mie tre amiche più care son ora riunite attorno a me e non mi lasciano un secondo, le sento vicine e mi sento al settimo cielo.
Arriva anche il maggiolino che deve accompagnarmi in chiesa e con l'autista, un caro amico, arriva anche il mio bellissimo bouquet. Durante le foto tempesto di domande il fotografo, continuo a chiedergli del mio futuro sposo, di come sta, di chi è vicino a lui e di come l'avesse trovato; non restisto più, voglio vederlo, sto scalpitando, voglio andare.
Scendiamo in cortile, io aggrappata al braccio di mio padre, vicini e curiosi si affacciano alle finestre e festosamente li saluto. Nel frattempo si sta definendo il piano d'attacco: mia madre, damigelle e testimone mi precedono per arrivare prima in chiesa, cestini con conetti di riso, coccarde e bolle di sapone son già caricate in auto con mia madre alla guida, io scalpito per arrivare in chiesa. Entro in auto, seguita da mio padre. L'autista è in continuo contatto telefonico con il fotografo e una delle damigelle. La sposa precedente non vuol lasciare il sagrato e noi dobbiamo attendere; io scalpito sempre di più e giocando col bouquet comincio una sequela di frasi senza senso.
Finalmete arriviamo davanti alla chiesa, ci son tutti, tantissime persone attendono il nostro arrivo, il mio arrivo. Non riesco a riconoscere quasi nessuno, son agitatissima e cerco lui e lo trovo. Mia suocera mi guarda, mi cerca e mi sorride, lui la prende sotto braccio ed entra in chiesa. Ci siamo. Mio padre mi aiuta a scendere, cerco di rizzare le spalle e, con un sorriso a 32 denti che non riesco a levarmi, iniziamo la nostra camminata nella navata principale della chiesa. Tante persone ci circondano, è un momento elettrizzante, riesco a riconoscere pochissime persone e quelle poche mi mandano affettuosi messaggi d'incoraggiamento. Son talmente agitata che non riconosco nemmeno la musica e noto solo a metà navata la presenza della passatoia su cui poggio i piedi; mio padre è invece tranquillissimo, mi prende la mano stretta al suo braccio per tranquillizzarmi un poco.
Enrico è lì ad aspettarmi, come lo raggiungo mi si sciolgono tutti i nodi allo stomaco, mi tranquillizzo e col mio sorriso stampato in viso gli dico: "Per sempre". Lui mi sorride, questa frase la ricorderà nel tempo, ma ora, in questo momento, è lui il più agitato.
La messa, le promesse, lo scambio degli anelli, si svolge tutto fin troppo velocemente, ma è stata l'emozione più grande di tutta una vita. Un'emozione con lui al mio fianco, un'emozione che ci unisce nel tempo, nella vita, per sempre.
Finita la celebrazione, tante persone si avvicinano per fare foto, noi siamo un po' frastornati, ma felici. Don Gianni ci invita a firmare per sigilliare così la nostra promessa.
Usciti dalla chiesa ci accolgono amici e parenti con una pioggia di riso, ormai l'agitazione e la tensione hanno lasciato il posto alla felicità e all'allegria, siamo raggianti e non smettiamo di abbracciarci e baciarci.
Saliamo in auto, il nostro autista, secondo copione, ci accompagna a votare. Vestiti da sposi, con l'autista bodyguard improvvisato e il seguito del corteo, entratiamo nella mia vecchia scuola per poter votare, sotto lo sguardo di mille curiosi divertiti per l'insolita sistuazione.
Raggiungiamo infine la location; la giornata si è fatta calda, il sole splende, il cielo è terso e le rose son tutte in fiore, non potevamo sperare in una giornata migliore dopo un mese di pioggia e temperature autunnali.
Scendiamo da una lunga scalinata sotto lo sguardo di tutti gli invitati che attendono nel grande salone per il pranzo, ci accompagna la nostra canzone e i festeggiamenti possono così aver inizio; buon cibo, buon vino e soprattutto buona birra non scarseggiano. I bambini possono giocare nel parco accompagnati dagli animatori. Addobbi e musica accompagnano l'intera giornata in cui il tema predominante è la musica rock e metal. Corre tutto così piacevolmente veloce, tra scherzi di amici, video, foto, balli, pogo, headbanging, ma anche tantissimi baci e dolcissimi auguri.
Sono già passate le 11pm, la giornata volge al termine, suocera, consuoceri, parenti e amici più intimi sono ancora al nostro fianco. Non voglio ancora che finisca la giornata, la nostra giornata. E così lasciamo la location per far nottata in un pub con gli amici più irriducibili.
Sfiniti infine raggiungiamo l'hotel dove ci attende la suite, pronta per la nostra prima notte di nozze.
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