Il matrimonio di Enrico e Roberta a Clivio, Varese
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E&R
30 Apr, 2018Il racconto del nostro matrimonio
Io e Enrico vivevamo già insieme da 5 anni con la nostra piccola bimba Violetta. La sera prima delle nozze io e Violetta siamo andate a dormire a casa dei miei genitori con una delle mie testimoni, Alice. Enrico era a casa nostra con due dei suoi testimoni. Per cui, come da tradizione, abbiamo dormito in case diverse e non ci siamo visti né sentiti fino all’arrivo in chiesa. Ci siamo svegliati tutti molto presto, con la speranza che ci fosse bel tempo visto che le previsioni non promettevano bene e anche il tempo ci ha stupiti, le preghiere delle persone che ci volevano bene ci hanno aiutato.
Quella mattina il cielo era sereno e anche Violetta ha sentito l’agitazione che girava e anche lei alle 5,45 era già in piedi. Lina la truccatrice è arrivata a casa dei miei genitori molto presto, alle 7,30, per truccare Alice, dopo aver truccato lei mi sono fatta una doccia e mi sono messa a disposizione per prepararmi per il magnifico trucco e parrucco. Nel frattempo sono arrivati i fotografi Stefano e Maria, due ragazzi veramente molto bravi e creativi. Maria è rimasta a casa con me e Stefano è andato a casa dello sposo che, pare fosse veramente ma veramente agitato. Io nel frattempo non so come ma ho iniziato a mantenere la calma, in realtà non so cosa sia successo ma la forza che mi ha invasa, mi ha aiutata a non cedere alle lacrime, essendo io una gran piagnona. Ho constatato che nella vita tutto può succedere, solo per dirvi che durante le prove in chiesa ero un fiume di lacrime.
Continua a leggere »Il sole intanto arrivava e insieme alla luce della mattina iniziava a scaldarsi. Nel frattempo tutti si stavano preparando e arrivavano anche le altre due testimoni. Tutto filava liscio come doveva e io ero tranquilla. Maria e Stefano erano in camera dei miei genitori a fotografare l’abito e gli accessori e, nel mentre, Violetta ascoltava la musica e guardava i video dei suoi cartoni preferiti. Il tempo passava e finalmente arrivava il momento di vestirsi. Mia mamma stava finendo di prepararsi e io sono andata in camera con le ragazze. Con una luce pazzesca che entrava dalla finestra ho iniziato a mettermi gli orecchini e poi con l’aiuto delle testimoni mi sono tolta la mise da trucco (vestaglia e camicia da notte, le ciabattine meravigliose ma scomodissime di Oysho) e ho indossato i collant color carne, mai messi in vita mia e che si sono rivelati veramente utili. E poi da lì ho ho messo il mio meraviglioso abito.
I fotografi scattavano mentre io mi vestivo, era arrivato il momento di mettere il velo. Già sentivo delle voci provenire di là ma non sapevo chi mi aspettava; ero un po’ in ansia perché nel frattempo le ore erano passate ed era arrivato il momento di andare. Sono uscita dalla camera con le mie amiche, ho iniziato a salutare le persone che erano venute a vedermi e tutti sono rimasti molto contenti e entusiasti del mio abito del mio trucco e insomma di tutto. Ah, dimenticavo, mentre Lina mi truccava è arrivato il mio meraviglioso bouquet di peonie ranuncoli e roselline. Uno spettacolo! Enzo il fiorista è stato proprio bravo. Ero in ansia, che strano, per il mio bouquet perchè avevo paura che non venisse come lo avevo sognato anche se avevo comunicato con loro e avevo anche fatto vedere come lo volevo. Eppure fino all’ultimo tutto era un gran dubbio e una grande ansia. Essendo una persona che deve sempre avere tutto sotto controllo, quel giorno ho dovuto lasciar fare e devo dire comunque che tutto era in buone mani.
Tornando ai saluti dei vicini di casa e delle amiche di mia mamma, nel frattempo è arrivato anche mio fratello con la fidanzata e i miei nipotini. Eravamo pronti per andare. Recuperato tutto il necessario e recuperata Violetta, era il momento di andare. Avremmo dovuto fare un cambio auto vicino alla chiesa, per cui siamo partiti tutti insieme verso Malnate. L’emozione iniziava a sentirsi ma io tenevo duro. Da quel momento in poi non potevo cedere. Violetta in auto si era addormentata e ora eravamo per strada. Raggiunto il luogo del cambio auto, ci aspettava un carinissimo furgoncino Volkswagne verde. Io e mio papà siamo scesi dalla sua auto e siamo saliti sul furgoncino e, nel frattempo, Alice era venuta a prendere la Mini per portarla vicino alla chiesa. Eravamo emzoionati ma tenevamo duro io e mio papà. Sembrava che qualcuno ancora mancasse all’arrivo in chiesa per cui Paolo l’autista del furgoncino decise di fare un giro per farci rilassare un attimo, peccato poi che a una certa dovevamo andare in chiesa e lui continuava a sbagliare strada, ma io ero serena non so come, senza aver preso nessuna sostanza (quando il giorno prima ero pronta ad assumere qualsiasi cosa pur di stare tranquilla). Era arrivato il momento di andare!
Arriviamo davanti alla chiesa, piccola romantica con un meraviglioso praticello verde davanti. C’erano alcuni parenti ancora fuori perché volevano vedermi e anche perché la chiesa era veramente piccola piccola. Ad aspettarmi c’erano anche le mie due amiche Ross e Simona che con Mara, la wedding planner, mi hanno aiutata con il velo. Questo velo meraviglioso con due punte, mai visto prima. Un velo candido e morbido come una nuvola bianca sospesa nel cielo azzurro di quella giornata. Erano le 11,30 passate, io e papà ci siamo diretti all’entrata della chiesa e in quel momento ho visto il mio sposo in fondo a braccetto con sua mamma. Super agitato, mai visto in quello stato, era lì che mi aspettava. Qualcuno a quel punto ci da l’ok e inzia la musica e a quel punto io e papà entriamo. Sotto gli occhi di tutti io inforco la forza di non so chi e a braccetto di mio papà, anche lui teneva duro, ci dirigiamo dallo sposo che saluta mio papà e poi da un bacio a me in fronte prima di aiutarmi a salire sull'altare e a sedermi.
Lì ad aspettarci, padre Massimo e i nostri testimoni. Ah, dimenticavo! Davanti a me e mio papà c’erano la mia Violetta e i miei nipotini che portavano le fedi all’altare. Sono stati uno spettacolo da vedere e di una tenerezza infinita.La messa è andata bene e io ero semi tranquilla al contrario di Enrico, che era teso come una corda di violino. Era molto tenero vederlo così, non mi sarei aspettata una tale agitazione da parte sua, e invece...
Finita la messa ci ha raggiunti la nostra Voletta, Enrico l’ha presa in braccio siamo usciti dalla chiesa e una valanga di riso coriandoli bianchi a forma di cuore ci hanno travolti! È stato molto molto bello. Enrico finalmente si era tranquillizzato e potevamo andare a festeggiare. Siamo saliti sul nostro furgoncino verde con violetta e i nipotini, che hanno apprezzato tantissimo, e ci siamo fatti qualche giretto prima di arrivare al posto più bello più romantico ed elegante che io abbia mai visto: Il mulino dell’Olio a Clivio Varese. Un incanto ci ha travolti appena siamo arrivati.
Ci hanno accolto con un brindisi ed è iniziata la festa! Tutti ormai erano ai buffet, mentre io ed Enrico intanto stavamo perlustrando tutto con Mara e siamo rimasti scioccati dalla bellezza della tavola. Un tripudio di fiori e di eleganza invadeva i tre tavoli imperiali creati da Mara e da Federica, un’aria vintage ci riempiva lo sguardo. Io ero felice, finalmente, perchè tutto era come me lo ero immaginato studiato pensato per mesi e mesi. E poi c'era il sole!
Insomma tutto è stato stupendo, amici colleghi parenti erano tutti contenti ed erano tutti felici di vedere tale splendore, e noi anche. La nostra giornata è stata perfetta, peccato solo sia volata così in fretta. I giorni prima ero così presa dall’ansia che quasi non volevo che arrivasse quel 30 di aprile, e invece poi la giornata è volata via come un soffio, e quasi mi dispiace. Lo stress è stato tanto, ma è stato così bello che lo rifarei....
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