Il matrimonio di Enrico e Alessia a Mantova, Mantova
All'aperto Primavera Verde 3 professionisti
E&A
13 Mag, 2017Il racconto del nostro matrimonio
ll giorno prima del matrimonio è stato frenetico: in giro tra estetista e parrucchiera, a preparare gli ultimissimi dettagli e un'ansia che saliva sempre più, ma per fortuna c'era la mia famiglia e un cara amica che mi calmavano. Dopo aver cenato con una bella pizza abbiamo chiacchierato un po', fino a quando ho notato che fuori c'erano dei lampi: era tutta la settimana che pioveva o c'era nuvoloso, ma rassegnata di non poterci fare nulla, ho mandato l'ultima buonanotte da nubile a Enrico e sono andata a letto.
Sarà stato che ero molto stanca dai preparativi ma sono riuscita a dormire serenamente, fino alle 6.30, quando è suonata la simpatica sveglia. Mi sono lavata e vestita, poi ho guardato fuori dalla finestra e non poteva esserci giornata più bella: il primo vero sole di maggio era già alto in cielo e non c'erano nuvole in vicinanza.
Carica dalla solarità della giornata, ho fatto un salto nella chiesetta del mio paesino per ringraziare subito del meteo e chiedere che fosse una delle giornate più belle della mia vita.
Continua a leggere »Una giornata speciale non può iniziare senza una bella brioche, anche se non del mio gusto preferito perché non era ancora arrivata. Saziati anima e corpo, ho iniziato a farmi bella: prima dalla parrucchiera di fiducia (Acconciature Arianna di Argenti Arianna di Castelletto Borgo - Mantova) accompagnata da mia sorella perché voleva assicurarsi che fossi tranquilla, poi sono andata dalla truccatrice (44 modi di essere di Mantova) con mio fratello sempre per sostenermi. Trucco e parrucco erano perfetti e mi sono diretta all’agriturismo Corte Perona (Mantova) dove avevo prenotato per la tavola bianca, dato che casa mia era piccola.
Arrivata alla bellissima corte tutta addobbata il giorno prima, sono andata a vestirmi nella camera dove mia mamma e mia sorella stavano finendo di prepararsi. Il vestito era stupendo calzava alla perfezione: un bellissimo abito a sirena in pizzo con una gonna a tre balze e con la scollatura a cuore messa in risalto da brillantini e perle, della linea Morilee acquistato da Markò Sposi (Bagnolo San Vito - Mantova). Quando si è chiuso l’ultimo bottone ero un subbuglio di emozioni ma non mi sono lasciata sopraffare anche perché era arrivato il fotografo (Bruno Crema Fotografo di Goito - Mantova) e sono iniziati gli scatti che mi rimarranno per sempre. Per completare l’abito mia madre, un’ottima sarta, mi aveva cucito un bellissimo bolero in tulle con pizzo sul bordo coordinato con il velo, sempre fatto da lei, che mi hanno reso una sposa spettacolare, il tocco finale è stato dato dalla bellissima collana (prestata da mia sorella) e orecchini Swarovski che avevo scelto. Finalmente pronta abbiamo approfittato del bellissimo giardino della corte per delle foto stupende.
Con cinque minuti di ritardo sulla tabella di marcia, ho fatto il mio ingresso trionfale nel portico dove mi aspettavano parenti e amici: in automatico è partito un applauso, poi sono iniziati i complimenti fino ad arrivare a qualche lacrima delle persone con cui sono cresciuta. Tra una foto, tanti baci e abbracci sono riuscita anche a mangiare un pasticcino del rinfresco.
Avvertita da amici, che erano sul luogo della cerimonia, che il mio Enrico non era scappato ma mi aspettava alla chiesa, ho invitato tutti a dirigersi là e sono rimasta sola con l’autista-amico. Per partire tuttavia dovevamo aspettare il messaggio di mia sorella che ci avvertiva che fosse tutto pronto, ma non arrivava, così è iniziata a salire la preoccupazione. Vedendo l’orario, quasi 20 minuti di ritardo, decido di partire lentamente, a 200 metri dalla chiesa arriva finalmente il messaggio e così acceleriamo. Qual era l’inconveniente? Mio suocero, ritardatario cronico, non è riuscito neanche in questa giornata a essere puntuale.
Prima ancora di fermarci vedo già il mio futuro marito: bellissimo ed elegantissimo con il suo abito in mezzo al piazzale della chiesa circondato da tutti i nostri cari, le emozioni continuavano ad aumentare fino a quando Enrico ha aperto la portella dell’auto e vedendo che la gonna occupava tutta l’auto, con calma mi ha aiutato a scendere. Prima di fare o dire qualsiasi cosa ci siamo abbracciati: è stato un abbraccio intenso e pieno di significati, la fine del nostro percorso da fidanzati verso un futuro per sempre insieme.
Lasciati dall’abbraccio, Enrico mi porge due piccole roselline dicendo che quello è il bouquet e mi chiede se mi piace, io ovviamente dico “NO”. Un suo amico allora, da dietro la schiena, tira fuori un bellissimo bouquet di rose bianche, ogni bocciolo aveva al centro un diamante. Soddisfatta abbiamo fatto qualche foto insieme e poi abbiamo invitato tutti a entrare in chiesa.
L’organista ha potuto finalmente iniziare a suonare la marcia nuziale, una bimba ha aperto il corteo spargendo petali di rosa per la navata, poi la mia cara cuginetta ha portato le fedi (Laboratorio Orafo Vincenzi Luca di Cerese – Mantova), dopo è arrivato il turno di Enrico con la sua cara mamma, bellissimi tutti e due.
Enrico si è posizionato alla fine della navata e mi guardava entrare con il mio carissimo papà: i suoi occhi sono diventati lucidi ma quando mio padre gli ha dato la mia mano come gesto simbolico si è ripreso e abbiamo potuto iniziare la celebrazione.
A celebrare la cerimonia c’era lo zio sacerdote di Enrico e il mio caro amico don, entrambi sono stati bravissimi aggiungendo qualche commento speciale al normale rito. Molto toccante è stata l’omelia del mio amico don che conoscendoci l’ha personalizzata con la nostra storia.
Arrivato il momento delle promesse nuziali mi è salita un po’ l’agitazione e anche a Enrico aveva la voce tremante, ma entrambi dopo la prima frase ci siamo ripresi e senza dubbi o incerte abbiamo detto il nostro “SI” l’uno all’altro. Io sono riuscita anche a ridurre la tensione perché ho sbagliato la mano in cui mettere l’anello facendo sorridere tutti e ho dovuto rifare.
La cerimonia è proseguita tranquillamente, con canti bellissimi e speciali perché mia mamma era la voce solista del coro: alla fine ha cantato l’Ave Maria di Schubert facendo venire la pelle d’oca a tutti per la sua bravura.
Verso i riti di conclusione hanno iniziato a sentirsi delle trombe da stadio dall’esterno della chiesa: erano gli amici di Enrico che non volevano più aspettare. Conclusa la messa abbiamo firmato i documenti e fatto qualche foto con genitori, testimoni e amici: mi sentivo una star di Hollywood.
Non potendo più rinviare, ci siamo incamminati verso l’uscita: prima di arrivare alla porta sentivamo già cori, trombe da stadio, campanacci, ma non ci importa perché eravamo troppo felici. Siamo usciti e siamo stati investiti da una vera bufera di coriandoli e riso: in una foto si vede che mi arriva il riso di un intero sacchetto tutto in colpo. Finita la tempesta iniziano i cori “Bacio, Bacio, Bacio” e noi senza problemi ci baciamo con addirittura casquè. Poi tutti che ci baciavano, abbracciavano e si congratulavano, mancavano solo gli autografi.
Saliti finalmente in auto raggiungiamo i luoghi tipici della nostra città per fare le foto: lungolago di Mantova e il Castello di San Giorgio. Durante le foto capiamo sempre di più quanto siamo stati baciati dalla fortuna: c’era talmente tanto sole che non riuscivamo a tenere gli occhi aperti, per fortuna il nostro fotografo ci consigliava le posizioni migliori e così abbiamo fatto delle foto da cartolina.
Con mezz’ora di ritardo, dovuto sempre al ritardo di mio suocero del prima della cerimonia, siamo arrivati al ristorante Villa Eden a Bagnolo San Vito (Mantova), dove siamo stati accolti da cori, trombe da stadio e campanacci, anche se un po’ più calmi in confronto all’uscita della chiesa, presumo perché sazi dell’aperitivo. Grazie alla giornata di sole abbiamo usufruito del bellissimo parco della villa, sembrava di essere in un’oasi.
Dopo aver mangiato qualche aperitivo e quando tutti avevano preso posto nella sala, abbiamo fatto il nostro ingresso sulla canzone “Il più grande spettacolo dopo il big bang” di Jovanotti. A sorpresa però mia sorella ha messo su delle canzoni ridicole come il pulcino pio o una canzone indiana obbligandoci a ballare: io me la cavavo ma Enrico era un po’ in panico, per fortuna è durato poco e ci siamo finalmente seduti al nostro tavolo per mangiare. Tutte le portate erano deliziose e il servizio impeccabile.
Dopo una sosta in bagno per svuotare il vestito dal riso, abbiamo fatto una foto con ogni tavolo per essere sicuri di avere una foto con ogni invitato. Prima che venisse servito il secondo, il mio caro fratellino ventenne, in qualità di testimone, facendosi prestare il mini megafono che usavano gli altri per i cori dato che non andava il microfono, ha fatto un bellissimo discorso dove ci lodava per i nostri pregi e ci dava consigli preziosi, nonostante la sua giovane età: è stato difficile trattenere le lacrime. Per riaccendere gli animi dopo tale tenerezza, è partito un video montato sempre da mio fratello con un’intervista doppia mia e di Enrico dove ovviamente tra domande impertinenti e racconti divertenti la sala si è riempita di risate.
Approfittando della bella giornata, abbiamo fatto il taglio della torta fuori in giardino vicino alla piscina, uno sfondo perfetto per le foto. Abbiamo ripetuto il taglio due volte perché nella prima si erano dimenticati di mettere le statuine degli sposi sulla torta, ma è stato divertente. Dato che eravamo tutti fuori, ho lanciato il bouquet: sono riuscita a fregare le ragazze perché speravano in un lancio corto ma invece è andato lontano in ultima fila proprio da una ragazza che voleva nascondersi.
Rientrati in sala per mangiare la fantastica torta nuziale, dove qualcuno ne ha mangiato addirittura quattro fette, dopo poco siamo riusciti per il buffet di frutta, dolci e la confettata. Noi sposi abbiamo approfittato del parco per fare delle altre stupende foto. Non so se considerarlo un portafortuna, ma durante il servizio una farfalla di quelle bellissime colorate si è posata sul mio abito per una fotografia unica.
Soddisfatto anche l’ultimo buco dello stomaco rimasto agli invitati, sono iniziati dei simpaticissimi scherzi organizzati da mia sorella, tra cui cambiare il pannolino pieno di nutella a un bambolotto o girare intorno a un tavolo con una mia gamba legata a una di Enrico e molto altro.
Un vero matrimonio non può finire senza un momento di ballo e così partendo da “Buon viaggio” di Cremonini passando per “Bailando” di Enrique Iglesias tutti si sono buttati in pista, giovani anziani pochi si tiravano indietro. Su invito di alcuni abbiamo fatto anche un po’ di limbo.
Verso le 20 quando la maggior parte degli invitati era andata via ed erano rimasti i parenti e gli amici più stretti, dopo che noi sposi ci siamo riposati un po’ sui divanetti abbiamo deciso di avviarci a casa. Sfruttando la monovolume di mio padre per stare comodi siamo partiti, ma i nostri cari amici volevano vedere la casa e così, tra una mini-gara di velocità con mio padre che ha seminato tutti, siamo arrivati al nostro nido d’amore con la scorta.
Da tradizione Enrico mi ha preso in braccio e portato oltre la soglia di casa facendo partire un applauso dai nostri amici e vicini che hanno assistito alla scena. Entrati in casa abbiamo trovato delle nostre foto sparse per le stanze e un sentiero di petali che portava alla camera da letto dove c’era una bella bottiglia di vino, cioccolata e candele profumate ad aspettarci, opera della mia cara sorellona.
Dopo aver fatto vedere la casa e ringraziato tutti, la nostra villetta lentamente si è svuotata lasciandoci da soli: proprio in quel momento Enrico si è lasciato sopraffare dalle emozioni e le lacrime che aveva trattenuto nella giornata gli sono scese, ma è bastato un mio abbraccio per farlo sorridere.
Così si conclude una delle giornate più belle della mia vita.
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