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D&M
09 Set, 2017Il racconto del nostro matrimonio
Mesi e mesi prima, a dicembre, avevo già trovato il mio abito, quello perfetto per me e che sognavo. Ma la cosa più importante è che ben dodici anni prima avevo trovato l'amore, quello che non cambia nel tempo ma ha la capacità di diventare sempre più forte e grande e vero. Così il 9 settembre, dopo tanti anni di fidanzamento che ci sono volati veloci e teneri, e quattro di convivenza, Dario ed io siamo convolati a nozze esattamente come volevamo, con semplicità, dolcezza, autenticità, le caratteristiche che sono un po' anche nostre. Abbiamo scelto tutto ciò che potesse rappresentarci, a partire dalla chiesetta del mio paese di origine, piccola e accogliente, alla location, una masseria finemente restaurata nel cuore del Salento, tra alberi di ulivo secolari, un chiostro interno meraviglioso, una sala con volte a botte e una piscina che regala un colpo d'occhio unico. Fine e delicata, originale e personale, abbiamo scelto per queste ragioni una location che nessuno dei nostri invitati conosceva e per tutti è stata una grande sorpresa, sicuramente riuscita! Abbiamo scelto di sposarci di sera, così la mattina è stata per noi piuttosto lenta, ma ora dopo ora si avvicinava l'ora "x" e io, solitamente molto emotiva, mi sono ritrovata a vivere tutto con grande gioia e calma, persino al momento del trucco e dell'acconciatura, sono riuscita ad essere naturalmente serena e tranquilla. L'ansia si è fatta vedere al momento di indossare l'abito: ormai mancava poco e fortunatamente avere mia mamma, le mie zie e le mie amiche al mio fianco mi ha fatto vivere anche quel momento con il sorriso. Del giorno del matrimonio, in fondo, al di là di addobbi e decorazioni, quel che davvero resta è l'affetto di chi ci circonda. E noi ne abbiamo avuto tanto. Il momento prima di uscire di casa, dopo aver scattato tantissime foto, è stato il primo attimo di vera emozione, vedere i miei nonni al mio fianco, uno dei miei desideri più grandi, e vedere tutta la gente che si era riunita fuori casa mia, è stato profondamente emozionante. Qualche lacrima me la sono concessa, poi nuovamente il sorriso, a braccetto con mio padre, sono entrata in Chiesa guardando il mio futuro sposo e, sorridendogli come sempre, ho percorso la navata col mio primo amore per arrivare fino a lui. Emozionatissimo, ho letto nei suoi occhi stupore e meraviglia ed è stato indimenticabile. La luce nei nostri occhi, le mani che un po' tremavano, ma sul nostro volto sorrisi e voglia di stringersi. Una cerimonia bellissima, le preghiere che avevamo scelto accuratamente e l'omelia del prete che ha commosso e convinto tutti, infine l'Ave Maria cantata dallo zio di mio marito, incantevole, ha suggellato le nostre firme. Ed era fatta, foto di rito in Chiesa e via, fuori dal portone, accolti dai tanti auguri, il riso, obbligatorio, e i palloncini bianchi e verdi che abbiamo liberato in aria. Il bianco e il verde, la purezza e la speranza, sono stati i nostri colori. Il verde olio d'oliva, simbolo della nostra terra, ha rappresentato tutto il ricevimento nelle decorazioni, nei rametti d'ulivo e nella boccetta di elisir d'amor che adornavano i piatti dei commensali, nei menù, nei fiocchi, nella natura in cui eravamo immersi e, infine, anche sulla torta nuziale adornata da foglie d'ulivo e nelle bomboniere, un bonsai d'ulivo in un vaso di vetro bianco. Una scelta simbolica e di buon auspicio per tutte le persone che hanno avuto il piacere di essere con noi e festeggiare il coronamento del nostro sogno d'amore. Vorrei riviverlo ancora e ancora quel giorno, non perché sia stato perfetto, ma perché è stato e sempre sarà infinitamente nostro.
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