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08 Set, 2013Il racconto del nostro matrimonio
Aspettavamo questo giorno ormai da tanto tempo, eravamo carichi di aspettative e di ansie, tutte dissipate quando il Canone in Re Maggiore di Pachelbel mi ha accompagnato fino al mio futuro marito.La giornata è iniziata tranquilla. Avremmo voluto dormire separati ma la sera prima imbottita di ansiolitici blandi non riuscivo a pensare di dormire da sola a casa di mia nonna, dove mi sarei poi preparata.Con il mio futuro maritino quindi siamo andati a prenderci un panzerotto e la nostra mitica Raffo in uno dei posti più famosi di Taranto. Finalmente un po' dell'ansia si era dissipata e finalmente potevamo andare a dormire insieme a casa di mio padre.La sveglia suonò alle 5, doccia e capelli, valigia, scarpe: “questo c'è, oh no questo manca...” Ricomincia il panico!Ore 6.30: finalmente salgo a casa di mia nonna, accompagnata dal mio ormai quasi marito e dalla mia amica estestista. Mi cambio, indossando il famoso vestitino di Intimissimi suggeritomi dalle sposine del forum e le mie ciabattine bianche sbrilluccianti. Scelgo l'angolo più comodo di casa ed inizio a farmi ristrutturare.Ore 7.30: arriva anche Antonella, la mia parrucchiera. La mia testa inizia a prendere forma. Passo davanti ad uno specchio e mi dico ad alta voce "Sembro una sposa" e dall'altra parte mia zia e mia nonna ridono.Ore 8.30: arriva anche il fioraio a cui lascio carta bianca ed inizia ad allestire la ringhiera delle scale e il portone con piante e fiori.Ore 9.00: ora è il turno del fotografo. Io ero praticamente pronta, ho iniziato ad agitarmi appena il fotografo ha messo piede in casa. Mi sono fiondata a prepararmi aiutata dall'estetista e dalla parrucchiera. Le due settimane in Puglia si erano fatte sentire, il vestito andava stretto! Ma restiamo calmi, riesco a star seduta, con qualche piccolo sforzo ma ci riesco, non è una tragedia. Dai dai!Inizia una serie interminabile di scatti rubati, il mio fotografo è in stile niente pose, quindi non riuscivo neanche a star tranquilla e rilassata. Strano. Alla fine non dovevo tenere pose di plastica e comunque mi sentivo osservata. Dovevo farci l'abitudine, sarebbe stato così tutto il giorno. Argh!Ore 10.00: nessuna traccia della mia seconda testimone, dei colleghi e degli amici. Dovevamo vederci tutti a casa di mia nonna e partire da lì alla volta del Castello Monaci. Il fotografo mi suggerisce di iniziare a scendere per fare le ultime foto e mi dice che loro iniziano ad andare e che ci attendono in location.Intanto chiamo il mio quasi (o forse anche no) marito, urlando tutto il mio disappunto che nessuno e dico nessuno alle ore 10.25 era ancora arrivato. Tempo un altro paio di minuti che ecco che arrivano. Mi sono così tanto scaldata che inizio a sbuffare come una teiera. Che nervi in quel momento!Il mio futuro marito intanto mi aveva suggerito di non passare da San Giorgio, un paesino che avremmo attraversato per raggiungere la location, perchè era chiusa al traffico causa manifestazione ciclistica.
Continua a leggere »Apriamo il corteo di auto ed imbocchiamo una strada alternativa, eravamo in ordine: la mia auto guidata dal mio papà, l'auto di mio zio, l'auto di mio fratello nonchè testimone, l'auto degli amici e in teoria doveva seguirci anche l'auto dei miei colleghi.Arriviamo sulla strada che porta alla location e ci accorgiamo che tutti quelli che ci stavano seguendo non c'erano più! Erano le 11.15, la cerimonia iniziava alle 11.30. Inizia il panico. Io e mio padre ci fermiamo in un posto all'ombra e intanto iniziano ad arrivarmi chiamate degli amici che mi avvisano che si sono persi. Perfetto. Faremo così tardi che il celebrante se ne andrà senza sposarci! Intanto chiamo anche l'fm che era arrivato due minuti prima e che cerca il celebrante per dirgli che stavo arrivando, ma di lui nessuna traccia.
Si fanno le 11.30, le 11.35, le 11.40 quando finalmente arriva la chiamata di mia zia che dice di aver visto l'ingresso del Castello. Così noi partiamo, attraversiamo il lungo viale alberato e con ben 15 minuti di ritardo finalmente scendo dall'auto e ci fanno posizionare all'ingresso. Lo staff del Castello inizia a dare comunicazioni al musicista di far partire la musica e appena iniziamo a camminare a braccetto io e mio padre, tutta la tensione si scioglie quasi in pianto. Respiro, caccio tutto dentro e cominciamo a camminare. Il canone in re maggiore risuona nel piccolo giardino circondato dalle mura del Castello, vedo con enorme soddisfazione che gli invitati erano arrivati tutti e mi sento gli occhi e le macchine fotografiche di tutti puntate addosso.
Mio padre mi sussurra "E' venuto Mimmo!" e io rimango senza fiato. Cerco di tirare su respiri profondi per calmarmi e finalmente, dopo aver attraversato il piccolo giardino, arrivo dal mio futuro marito che era visibilmente emozionato. Mi aiuta con il velo e la coda e finalmente posso sedermi.
Da un rito civile non ci si può aspettare molto. È durato forse un quarto d'ora, ma è stato comunque bello ed emozionante, l'officiante ci ha dedicato alcune parole molto sentite, ci ha chiesto di mettere in guardia la nuova generazione che metteremo al mondo contro i mali e i problemi del mondo, così da poterlo far crescere consapevole di tutti i problemi e pronto ad affrontarli, per non mandarlo allo sbaraglio nel mondo.Finalmente lo scambio degli anelli, il bacio e via, verso una pioggia di petali e riso!Iniziano gli scambi di auguri, i ringraziamenti e tra la folla scorgo Mimmo, il mio collega e amico, nonostante i suoi problemi è riuscito ad esserci, per me, per noi. Sono così felice di averlo visto, ho anche pianto, credo che sia stato l'unico momento in cui ho piantoDopo l'aperitivo inizia il buffet di benvenuto con il tableau a tema Star Wars che ha iniziato a far ridere metà degli invitati. Anche le musiche erano riprese dal film, e sapere che ci abbiamo lavorato tanto io e il mio ormai marito ci faceva sorridere e godere con disinvoltura la giornata. Al nostro tavolo iniziano ad avvicinarsi i colleghi di mio marito a farci i complimenti e a ridere con noi per la scelta dei tavoli.Sento gli invitati complimentarsi per l'ottimo cibo e per l'abbondanza della scelta offerta, tant'è che molti quasi non ce la fanno a mangiare oltre.Finito il buffet in giardino ci trasferiamo in location per il pranzo, finalmente è arrivato il momento tanto sognato ed architettato. Mentre iniziamo a prepararci notiamo che gli invitati avevano fatto manbassa delle maschere del photobooth, scattandosi una marea di foto simpatiche e divertenti, utilizzando le mascherine con occhiali, baffi e fumetti e le maschere dei personaggi di Star Wars.
Appena sentiamo le prime note di Ti sposerò di Nesli, io e mio marito ci mettiamo in posizione, teniamo il tempo ed entriamo nel momento esatto in cui la canzone dice "per questo lo giuro ti sposerò, ti sposerò e se è la vita che fugge io non fuggirò". Io ero gasatissima, al mio fianco invece avevo un pezzetto di legno! Mi sono fatta tutto l'ingresso cantando e ballando, fino al nostro tavolo dove ho continuato a cantare e a battere le mani. Strano per me che sono la timidezza fatta persona.Ormai ci eravamo dimenticati di telecamere, macchine fotografiche e occhi puntati addosso. Ormai eravamo noi, solo noi soltano.
Da quel momento in poi è stata tutta una discesa, il tempo è volato tra balli scatenati, lenti, scherzi, risate, fotografie fatte in esterno, cambio scarpe, litigi (sì, non litigi tra di noi ma per colpa di un'invitata esuberante, no comment!). È arrivata la fine quasi subito, al taglio della torta finalmente ho sfoggiato il regalo per il mio maritino, il nostro bellissimo cake topper con le nostre sembianze ma con un tocco in più, tutto in tema Star Wars.Al taglio della torta dovevano esserci lanterne e palloncini, ma purtroppo non siamo riusciti ad organizzare tutto come si deve. Il tempo e l'organizzazione a distanza è ci hanno rallentato parecchio.Posso ritenermi soddisfatta, il tempo era splendido, avevo timore piovesse ed invece il sole si è fatto sentire ma non è stato fastidioso. Castello Monaci è stato incredibile, impeccabile e disponibilissimo alle nostre scelte. Gli invitati sono stati tutti molto partecipi, hanno preso bene l'idea del photobooth e contrariamente a quanto prospettato si sono divertiti tutti parecchio. Diciamo che per alcune ore anche gli adulti sono tornati bambini.
Sono fiera di quanto è stato fatto, di quanto abbiamo fatto e di quale effetto ha sortito il nostro matrimonio. Abbiamo legato ancor di più con gli amici, abbiamo fatto conoscere un pezzo di Puglia ai colleghi di Milano, siamo stati festeggiati con affetto e ci siamo sentiti ancor più innamorati: della vita, degli amici, dei genitori e dei parenti.Ora siamo un po' tristi, ci guardiamo intorno e non abbiamo nulla da organizzare, nessun countdown da far correre, nessun fornitore da contattare.Abbiamo un anello al dito, la gioia nel cuore e un po' di malinconia negli occhi che lascerà il posto alla speranza di avere una vita sempre più meravigliosa, circondati dall'affetto dei cari, degli amici, dei nostri mici e, chissà, anche di un futuro piccolo noi.Stefania & Antonello
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