Il matrimonio di Mitchell e Chiara a Albavilla, Como
Moderni Autunno Verde 3 professionisti
M&C
01 Ott, 2018Il racconto del nostro matrimonio
Dopo settimane di sole splendente, lunedì 1 ottobre 2018 ha un cielo grigio e nuvole cariche di pioggia.
Avevamo scelto una meravigliosa location (Villa Pina - Albavilla) anche per il giardino spettacolare dove celebrare la cerimonia e trascorrere parte della giornata, ma ovviamente abbiamo dovuto modificare i nostri piani all'ultimo, vista la pioggia insistente proprio da metà mattina. Il personale della location e del catering (La Trave - Seregno) sono stati superlativi nel non farci mancare nulla e farci vivere la nostra giornata di gioia senza nemmeno pensare al cambio di programma, andando anche oltre alle nostre aspettative con piccoli tocchi qua e là per compensare il tempo poco clemente.
La mia giornata è iniziata nel salone del mio amico Alessandro (I Creatori Di Immagini - Monza), che si è occupato del mio look, insieme al suo staff e con la collaborazione di Federica Tiscini per il make-up. Mitchell è passato in salone a metà del mio appuntamento, già vestito di tutto punto, per una sistemata alla barba e al suo ciuffo ribelle e lo staff è stato eccezionale nel calibrare il tutto in modo che io fossi in un'altra stanza e non ci vedessimo.
Continua a leggere »Sono arrivata a Villa Pina con largo anticipo, per avere tutto il tempo di vestirmi e di preparare le ultime cose. Per moltissimi aspetti è stato un matrimonio fai-da-te: scelto come tema più o meno ricorrente, le piante grasse, ho creato, stampato e impacchettato a casa le partecipazioni, su carta da pacchi all'interno di cartoncini bianchi intagliati come per simulare del pizzo. Ho ordinato un timbro rotondo con i nostri nomi, la data e una delicata decorazione, da utilizzare sulle buste e sui bigliettini che accompagnavano le bomboniere. Per queste ultime, ho invasato decine di piante grasse in piccoli vasetti di vetro di diverse forme, ai quali ho attaccato con uno spago un bigliettino circolare con il timbro descritto sopra. Ho utilizzato le bomboniere anche come segnaposto, inserendo in ognuna un bastoncino con in alto un cartellino con il nome dell'invitato. Al centro di ogni tavolo, invece, abbiamo messo un libro o un disco per noi significativo e ho quindi creato un tableau mariage con i nomi degli invitati stampati sulle varie foto di copertina, inserendo poi il tutto all'interno di una cornice vuota.
Dopo tanti preparativi, ovviamente volevo essere sicura che fosse tutto a posto. Avevo anche avuto un paio di defezioni all'ultimo minuto e, avendo un numero abbastanza ridotto di invitati, avevo dovuto cambiare la disposizione di alcuni tavoli proprio in mattinata. Giunta a Villa Pina ho potuto subito vedere che tutto procedeva senza intoppi e mi sono quindi potuta rilassare nell'attesa di indossare il mio abito da sposa.
L'abito. Non stavo davvero nella pelle all'idea di poterlo finalmente indossare per il grande giorno. E ero innamorata di quell'abito dopo aver visto una foto della sfilata di Emè di qualche anno fa. Un abito decisamente non convenzionale, con la parte suoperiore di un verde chiarissimo e corta davanti, e con un lungo strascico di tulle bianco dietro. Non so se fosse il colore (il verde è da sempre il mio colore preferito, tanto che il mio anello di findanzamento ha come pietra centrale uno smeraldo) o il taglio dell'abito, ma sapevo che probabilmente non avrei trovato niente di più adatto alla mia personalità. Essendo un abito di qualche stagione precedente, non pensavo che lo avrei mai trovato. Invece era proprio lì ad aspettarmi, all'outlet di Emè. Ho provato diversi modelli, dai più convenzionali a quelli con qualche dettaglio particolare. Poi, per ultimo, ho provato proprio lui e non sono riuscita a smettere di sorridere. Essendo un campione e quindi non fatto su misura per me, c'era ovviamente la possibilità che non mi andasse bene, e invece calzava a pennello, tanto che non abbiamo dovuto apportare nessuna modifica.
Indossarlo quel lunedì mattina, alla location dove mi sarei finalmente sposata con Mitchell, è stato veramente emozionante. Il bouquet (Fiori in riga) mi aspettava già in camera ed era proprio come lo avevo immaginato: una composizione delicata di rose bianche, rose rosa e piante succulente, che dava continuità con grande eleganza alla scelta delle bombiniere segnaposto e delle semplici composizioni create come allestimento della cerimonia.
Per la cerimonia, avevo portato in location un vecchio mobile che si trova all'ingresso di casa mia. Si tratta di parte di una vecchia piattiera, recuperata e restaurata dai miei genitori molti anni fa. Mi piaceva l'idea di portare con me un pezzettino di storia. Il legno scuro e gli oggetti in rame che lo decorano facevano un bel contrasto con le pareti bianche dell'interno della villa (dove abbiamo celebrato la cerimonia, vista la pioggia) e con la delicatezza dei fiori.
Quando tutto era propnto per iniziare, ho lasciato la stanza accompagnata da mio padre, sotto un ombrello per ripararci dalla pioggia nel passaggio da un'ala all'altra della villa. Nel momento in cui ho visto Mitchell mi si è stampato in volto un sorriso che credo sia rimasto fino alla fine della giornata. Lui era elegantissimo e raggiante di gioia. La cerimonia è stata molto semplice ma emozionante. Due nostri carissimi amici hanno fatto da celebranti e hanno perfino tradotto ogni passaggio in inglese per la famiglia di Mitchell.
Al termine, ci attendeva un abbondante aperitivo nella sale al piano terra della villa. Il catering si è davvero superato in qualità e quantità del cibo offerto, su tre isole, di cui una con cucina al momento. Al piano superiore ci attendeva invece un pranzo di due portate, assolutamente più che sufficiente per riempire tutti gli stomaci, dopo la scorpacciata dell'aperitivo.
La pioggia ci ha regalato un attimo di tregua prima del taglio della torta per poter fare qualche foto in giardino. La torta era semplice ma gustosa e di grande effetto, un pan di spagna con panna, gocce di cioccolato e frutti di bosco con gli strati a vista.
Con il tramonto che si avvicinava, gli ospiti se ne sono andati un po' alla volta, lasciandoci infine soli in quel posto magico, dove avremmo trascorso la notte.
Ricordi sparsi: i grandi sorrisi di Mitchell, i milioni di baci, le facce serene di amici e parenti, la disponibilità infinita di Maria (Villa Pina) e Gianpiero (La Trave). Non cambierei davvero un solo istante.
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