Il matrimonio di Massimo e Cristina a Alcamo, Trapani

Truccatrice e parrucchiera erano le stesse per mia mamma, mia sorella, mia zia, la damigella... erano operative dalle 5 di mattina (praticamente fuori era ancora buio), il tutto per essere pronti alle 10.30 per il fotografo e alle 11.00 tutti in chiesa! Diciamo che quando è arrivato il fotografo io avevo solo mezzo trucco e i capelli ancora da finire... si era creato un panico generale, per la fretta della parrucchiera mi sono bruciata il braccio con la piastra per capelli, e non dicevo niente per non rallentare nessuno. Finito il tutto, fra gli scatti del fotografo che aumentavano la fretta, sono corsa in camera da letto dei miei genitori dove c'erano il mio abito, mia sorellla, mia cognata e la mia migliore amica, in un lampo mi sono ritrovata con l'abito addosso... una cercava di attaccare i laccetti dietro, un'altra sotto il vestito a mettermi le scarpe, sono stata tirata per 5 minuti avanti e indietro (una scena che a pensarci ora mi fa troppo ridere).

Mi guardo allo specchio, ero pronta! Entra il fotografo con tutta la squadra, un po' di foto, di riprese, e aprono la porta per farmi uscire, entro in salotto (non lo avevo mai visto così affollato) e la gran parte dei miei parenti e amici era lì, non credevo ai miei occhi, era un po' imbarazzante ma forse per la fretta che avevamo non mi sono accorta del tempo che passava.

Era arrivato il momento piu importante! Ero in macchina, nel breve tragitto di casa mia fino alla chiesa, siamo arrivati, lo intravedevo da lontano, ero così impegnata guardarlo (ancora dal finestrino) che dimentico di abbassarmi il velo, il fotografo sembrava un mimo, cercava di catturare la mia attenzione per farmelo capire e io ero letteralmente scioccata a guardarlo, non mi ero nemmeno resa conto di tutta la folla di gente che c'era attorno a noi, non riuscivo a vedere altro che lui.

Mi sorrideva da lontano. Siamo scesi tutti dall'auto, finalmente capisco che avevo dimenticato di abbassare il velo e procedo velocemente. Mio papà mi teneva a braccetto e ci avviciniamo sempre di più, finché arriviamo davanti le scalinate della chiesa e c'era lui ad aspettarmi da almeno un'ora, che con le mani un po' tremanti mi alza il velo mi dà un bacio in fronte.

Un'emozione inspiegabile, bellissima! Durante l'ingresso in chiesa ricordo che cercavo di non farmi calpestare l'abito da mio padre (in quanto la navata non era grandissima e il mio abito un tantino voluminoso con quei cerchi sotto) per evitare di cadere entrambi a terra! La cerimonia è stata un continuo scambio di sguardi tra noi è durata circa due ore, non ci siamo accorti proprio del tempo che passava.

Io avevo un sorriso perenne stampato in faccia, lui teso come una corda di violino, gli occhi lucidi e pronto a scoppiare in lacrime di gioia (e pensare che tutti scommetteva il contrario, è proprio vero non si può prevedere come ci si senta quel giorno). Il momento davanti l'altare quando abbiamo annunciato il nostro Sì è stato quello più emozionante! Poi il resto della giornata è stato uno spettacolo. Oggi sono passati cinque mesi esatti da quel giorno e siamo felicissimi! In bocca al lupo a tutte le sposine.