Il matrimonio di Marcella e Matteo a Sergnano, Cremona
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M&M
04 Giu, 2016Il racconto del nostro matrimonio
Per noi, il giorno delle nostre nozze è iniziato la sera prima, a casa dei miei ormai suoceri, con tutta la famiglia di mio marito e la mia, dopo la trasferta fatta per raggiungere il paese dove ci siamo sposati, il paese da cui origina Matteo. Una serata densa di famiglia e momenti divertenti e di condivisione, ma anche di emozione, tensione, gioia, groppo allo stomaco.
Tutto questo turbine di emozioni non mi ha abbandonato per tutta la notte, nemmeno da dire che non ho chiuso occhio e ogni tanto mi alzavo a sbriciare il mio abito appeso nella penombra. Era ed è una sensazione indescrivibile, mai provata prima, che ovviamente è rimasta con me anche la mattina, quando mi sono alzata.
Tutti hanno iniziato a scrivermi o a telefonarmi per sapere come stavo prendendo il fatto che stava diluviando: come avrei potuto, se non con il sorriso? Me lo aspettavo da giorni grazie alle previsioni meteo, ma quello che contava per me era che stavo per sposare l'amore della mia vita!
La mattina è passata in frettissima, tra parenti da accompagnare dal parrucchiere e invitati dalla Valtellina da accogliere a Crema con il pranzo-rinfresco, ma in men che non si dica arrivano le 13, arriva la truccatrice e si inizia a prepararsi! Ogni tanto il pensiero correva al mio futuro sposo: chissà cosa sta facendo? Sarà già vestito? Avranno fatto il rinfresco in giardino o in casa? Sarà emozionato o calmo e tranquillo come suo solito?
Continua a leggere »Al mio primo segno di nervosismo e di mal di testa dovuto al troppo parlottare nella stanza, riusciamo a far allontanare tutti, restiamo solo io, lei e il mio meraviglioso abito appeso che aspetta solo di essere indossato. La tensione cresce, ormai non parlo quasi più, le lacrime escono copiose quando mi viene consegnato il bouquet. E poi l'ora sotto le sue mani vola, l'ora ad acconciare i capelli col magnifico Diego vola anche di più, è già quasi tardi e dobbiamo correre, indossare l'abito, sentire l'ormai familiare e per fortuna breve sensazione di "oddio soffoco" per le stecche del bustino, chiuderlo (mannaggia a me quando ne ho scelto uno con 21 bottoncini, ci è voluto tantissimo per chiuderlo!), fare qualche foto, e poi via, alla macchina! Non ho nemmeno il tempo di specchiarmi, lo faccio nelle vetrine mentre percorro il breve tratto di strada che mi separa dalla macchina, e ricevo orgogliosa apprezzamenti e auguri dalle signore sedute nei barettini del centro. E lì finalmente realizzo di essere sposa, di essere stupenda, e soprattutto, realizzo che è uscito il sole, un sole splendido, caldo, mando un pensiero e un bacio al mio papà lassù, che mi ha lasciata 3 settimane prima e non ha fatto in tempo a vedermi, e lo ringrazio per avermi voluto dedicare una giornata di sole, per permettermi di essere la sposa più bella dell'anno come lui voleva.
Il tragitto in macchina è per me denso di tensione, a nulla servono le battute di Carlo, il cugino di Matteo che ci fa da autista, e non mi accorgo nemmeno che per distrarmi ha acceso la radio, con Vasco Rossi che nemmeno sopporto. Arrivata alla chiesa di Sergnano, il silenzio in cui mi sono immersa è totale, non sento nemmeno gli applausi delle persone fuori, non sento l'applauso dei nostri invitati nè la musica mentre percorro la navata, al braccio sicuro di mio fratello raggiungo il mio sposo, stupendo, emozionato come non mai, che per la troppa tensione non è nemmeno riuscito a vedersi il mio ingresso andandosi invece a "nascondere" dietro il suo testimone! Quindi, anzichè guardare solo Matteo come avrei voluto fare, sono stata "costretta" a guardare tutti gli invitati, e questo è uno dei ricordi più preziosi: i loro sorrisi mentre mi guardavano, a cominciare da chi mi aspettava fuori dalla chiesa e ha avuto l'onore di dare il primo bacio alla sposa, a chi era sul portone col sorriso a 32 denti, agli amici vecchi e nuovi, a mia suocera emozionata.
La messa è stata perfetta, celebrata dallo zio di Matteo e da due parroci ivoriani amici sempre di Matteo, venuti apposta per noi. Ci sono tanti momenti in cui sorridiamo, ridiamo, l'omelia è stata creata apposta su di noi: non poteva essere tutto più bello ed emozionante!
E in men che non si dica non siamo più "io" e "lui", ma siamo "noi", un noi che ci coglie così emozionati e felici da non poter far a meno di continuare a tenerci per mano, abbracciarci, lanciarci occhiate felici. All'uscita dalla chiesa siamo sommersi di riso e coriandoli, applausi, gioia, un caldo infernale ci assale ma siamo felici: tutto è al meglio per il coronamento del nostro sogno!
Dopo le classiche foto noi due soli nei dintorni, la festa prosegue al Fondaco dei Mercanti, location che ci aveva fatti innamorare quasi due anni prima. Non avremmo potuto scegliere meglio, tutto è stato organizzato e realizzato nei minimi dettagli, la festa è stata esilarante nonostante non avessimo organizzato nulla per l'animazione tranne il dj con la musica. La vera festa ci è stata fatta da tutti i parenti e amici venuti apposta, alcuni anche da lontano, per esserci accanto, è stato tutto un susseguirsi di brindisi, foto, selfie, casino, e poi...
E poi? Poi è un susseguirsi di ricordi, tutti dicono di goderci ogni momento ma è praticamente impossibile, sono talmente tanti i momenti speciali e importanti: le foto in notturna, il taglio della torta, il nostro primo ballo con gli amici attorno, la musica, le risate, i balli scatenati fino a tarda notte. I ricordi sono confusionari e non in ordine cronologico, ma ricorderemo ogni istante di questo giorno come la cerimonia e la festa perfette per noi, dopo più di un anno di organizzazione meticolosa tutto è stato il giusto "contorno" alla nostra grande gioia!
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