Il matrimonio di Jochem e Virginia a Brisighella, Ravenna

Gloria Turrini, la cantante, inizia a intonare Alleluja e scorgo il mio futuro marito camminare lungo la navata con la sua mamma. Sto trattenendo le lascrime, ma mi ricordo che ora tocca a noi, mio babbo mi prende a braccetto e scendiamo in arena. Non ricordo di essermi mai sentita più felice: sono tutti lì per noi, invitati che vengono da tutte le parti del mondo, amicizie che abbiamo coltivato negli anni spesi in Canada e Olanda, le nostre famiglie, hanno viaggiato ore e ore per essere lì con noi in quel preciso momento, seduti su quelle sedie bianche. Jochem, mio marito, mi aspetta alla fine della navata, davanti all'arco e quando mi vede non crede ai suoi occhi, continua a ripetermi quanto io sia bella. Nonostante avessimo centoventi persone davanti, in quel momento c'eravamo solo noi due e io avevo occhi solo per lui.

Da quel momento in poi nulla poteva più andare storto, e ci siamo semplicemente goduti la cerimonia all'aperto, con vista sulle colline, mentre il sindaco ci dichiarava marito e moglie, in italiano e poi in inglese. Jochem inizia a leggere le sue promesse, le ha scritte lui personalmente, e vengono dal cuore. Io faccio lo stesso e finalmente possiamo baciarci! Che attesa!

Il banchetto, allestito con tavoli lunghi imperiali, decorati con eucalipto, peonie rosa e candele, è stato magico! Tutti gli invitati mangiavano e cantavano, tutti a uno stesso lungo tavolo, come fosse un gran cenone di natale. Passatelli asciutti al tartufo, caramelle al caprino e fiori di zucca e bacon, e infine tagliata di angus era il menù del nostro catering (La Grotta). Noi stessi non avevamo il solito tavolo da soli, ma eravamo seduti a un tavolo lungo, con i nostri più cari amici, per poter condividere ogni singolo momento con loro!

Sotto le lanterne e le lucine infine abbiamo ascoltato i discorsi dei genitori dello sposo e del mio migliore amico, poi sulle note di "Diamonds" cantata da Gloria abbiamo fatto il primo ballo.

La serata si è conclusa con il taglio di una torta spettacolare realizzata da mia mamma (pasticcera) e balli latini e anni ottanta.

Per tanto tempo ho pensato che la gente esagerasse a chiamarlo il giorno più bello della vita, ma ho dovuto ricredermi; tutto lo stress e la fatica del wedding planning ne è valsa la pena quando ripensiamo alla meravigliosa giornata del 9 giugno e alle emozioni che abbiamo provato!

Virginia e Jochem