Il matrimonio di Giovanni e Anna Maria a Verona, Verona
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G&A
05 Set, 2020Il racconto del nostro matrimonio
Io e Giovanni ci siamo sposati il 5 settembre 2020, ed è stato un matrimonio meraviglioso! Con tutte le sue difficoltà, i nostri dubbi, le assenze giustificate dal timore del Covid, i necessari accorgimenti e, ahimè, alcune rinunce. Ma nessuna rinuncia sarebbe stata più grave di quella di celebrare il nostro amore! E di certo noi a questo non volevamo rinunciare per nulla al mondo, neanche per una pandemia. Care spose e future spose, non biasimo chi ha deciso o deciderà di rimandare, ognuno fa le scelte più consone alla sua sensibilità. Anche noi abbiamo avuto i nostri momenti di indecisione, ma alla fine eccoci qui, a raccontare il nostro giorno sperando con la nostra storia di dare speranza e ispirazione!
Sabato 5 settembre, ore 6.00
Il suono della sveglia non è mai stato così bello e atteso come quel giorno! Ci svegliamo nella camera del B&B dove abbiamo pernottato quella notte: la giornata ci saluta con un sole spettacolare sulla Valpolicella e le colline veronesi. I preparativi sono un gran turbinio: lo sposo viene cacciato dalla camera per lasciar posto al parrucchiere, alla truccatrice e, ovviamente, alla mamma della sposa. Anche lui ha i suoi bei preparativi in un’altra stanza insieme al suo testimone. Acconciatura cambiata all'ultimo minuto (spose, mi raccomando, se vi lavate i capelli subito prima del trucco-parrucco ricordatevi di non mettervi prodotti strani sui capelli: shampoo e via), trucco fra una risata e l’altra e l’arrivo delle damigelle! La più bella è sicuramente la nostra nipotina di 4 anni con la sua coroncina di fiori in testa! Due chiacchiere, un ultimo colpo di lacca ed è già arrivata l’ora di partire per la chiesa. (lo sposo intanto è già arrivato e sta intrattenendo gli invitati… mascherinati!) Ogni damigella ha il suo compito: chi tiene il velo, chi il cardigan, chi la pochette, chi i crackers con l’acqua (altro consiglio: gola secca e improvvisi attacchi di fame sono in agguato, meglio prepararsi!). Partiamo per le colline veronesi e, indubbiamente, sbagliamo strada. C’è agitazione nella macchina della sposa, il ritardo è assicurato (povero sposo), e finalmente, dopo una curva e senza preavviso, ci troviamo proprio di fronte alla chiesa. L’agitazione si calma: siamo arrivati, tutti ci aspettano dentro la piccola pieve.Mio padre mi prende sottobraccio, mia madre ci precede. Solo in quel momento mi accorgo che mio fratello e le mie damigelle si sono probabilmente persi per le colline. Ma lo sposo mi sta aspettando. Un bel respiro, ed entriamo! Riesco a vedere i sorrisi dei nostri invitati anche da sotto la mascherina e vedo riflessa nei loro occhi la gioia che so che sta trasparendo dal mio viso. Assaporo ogni secondo della camminata verso l’altare: vorrei arrivare subito da lui, ma allo stesso tempo far durare quel momento così unico e speciale molto di più. Giovanni è meraviglioso, ed è ancora più meraviglioso vederlo così pieno d’amore ed emozionato, come lo sono anche io! La cerimonia è veramente speciale e singolare: anche il nostro Don è emozionato e fa ridere diverse volte gli invitati, il mio secondo testimone arriva dopo 10 minuti dall'inizio, coinvolgiamo tutti in un canto, e io ne dedico uno come solista a Giovanni. Dedicare un canto d’amore alla persona che amo è stata una cosa emozionante ed irripetibile: la consiglio a tutte le spose, se ve la sentite, perché rimarrà per sempre nel vostro cuore. Dopo le firme e le foto di rito con la famiglia, usciamo e veniamo inondati da una pioggia di riso. Dopo le foto di gruppo con zii, cugini, amici, lasciamo che gli invitati si avviino all'agriturismo, mentre io e Giovanni facciamo qualche scatto nel chiostro della piccola pieve. Il sorriso non lascia mai i nostri volti per tutta la giornata. Saliamo in macchina con il testimone dello sposo, e i fotografi ci dicono che vogliono portarci a fare degli scatti in un posto poco lontano dall'agriturismo. Accettiamo ma, dopo 10 minuti e con la meta che tarda ad arrivare, iniziamo a spazientirci, finché, dietro ad una curva, non troviamo… un trattore con rimorchio agghindato a festa, e i nostri amici pronti a festeggiarci. Una sorpresa fantastica! Così arriviamo all'agriturismo a bordo di trattore. Preleviamo gli invitati dalla zona aperitivo e ci sediamo a tavola, con vista sulla valle. La nostra ospite, Caterina, ha preparato una miriade di antipasti realizzati con le verdure del suo orto e i prodotti locali, pasta fatta a mano, carne, verdure, formaggi con le mostarde. Un banchetto che lascia tutti contenti (e sazi!). Un’altra sorpresa ci aspetta: mia cugina, che è per me come una sorella, ha registrato un videomessaggio: purtroppo è bloccata negli USA, dove vive, a causa del Covid, ma le sue parole arrivano dritte e forti al cuore di tutti noi. Tengo in mano il tablet con cui ci sta chiamando come se fosse un tesoro: è come se fosse lì con noi. Ormai è arrivata l’ora di scattare le foto con la luce del tramonto: un vigneto lì vicino è il posto ideale che i fotografi hanno scelto per noi. Qualche scatto romantico e subito di ritorno: la torta di frutta ci aspetta per essere tagliata. Il lancio del bouquet è la giusta prosecuzione: mi faccio aiutare dalla nostra nipotina, e i fiori cadono proprio tra le mani dell’amica che avevo puntato! È il momento per gli zii di lasciare la festa e fare largo agli invitati della sera, non prima di essersi divertiti con il photoboot preparato con accessori, foulard e cappelli (consiglio tantissimo di prevedere questo angolino fotografico, è stato molto apprezzato, ed ha fatto da “ponte” fra un momento e l’altro della festa.) Ci spostiamo di nuovo nella zona aperitivo, dove ci aspettano altri amici, drink, stuzzichini e… scherzi! Il classico gioco della scarpa apre il momento della cena: hamburger con verdure grigliate e patatine. È stata la prima volta nella vita che sono riuscita a mangiare più di mio marito, che ha saltato la cena, ma come si fa a rinunciare all’hamburger? Altro giro di dolci, e giro di giochi, stavolta tenuto da noi: visto che il Covid non ci ha permesso di ballare, non ci facciamo comunque mancare la musica! Con una lunghissima manche a Sarabanda “Back to 90s” facciamo scatenare i nostri invitati, super competitivi per vincere i premi in palio! Così, fra risate, urla, schiamazzi, prese in giro e cocktail il nostro giorno sta per finire, non prima di un lento per gli sposi. È stata una giornata indimenticabile, unica, che rimarrà per sempre con noi. Godetevi i preparativi, godetevi quel giorno, non vi preoccupate di insignificanti dettagli ma pensate solo a stare bene con l’uomo o la donna della vostra vita.
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