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03 Giu, 2017Il racconto del nostro matrimonio
Ciao a tutte. Abbiamo fissato la data due anni e mezzo prima per riuscire ad organizzare tutto per bene, visto che non avevamo nulla. Da quel giorno ne sono successe tante di cose, tra cui una grave malattia di mio padre, che ha rischiato di non esserci. Le mie nozze sono state preparate durante una lotta tra la vita e la morte, quindi non in modo molto felice. Per non parlare dei problemi economici subentrati durante tutti i preparativi...
Non è iniziato tutto nel migliore dei modi, non mi sono concentrata sul fatto che tutto doveva essere perfetto. La mia unica preoccupazione era arrivare tutti felici a quel giorno, non spendere un patrimonio ma allo stesso tempo fare bella figura. Non so come ci siamo riusciti, ma quel giorno è stato tutto perfetto.
La mia mattina è iniziata come se nulla dovesse accadere quel giorno. Mi sono alzata, e come ogni altra mattina mi sono messa bella tranquilla sul divano a fare colazione. Il mio primo pensiero è stato quello di promettere a me stessa di godermi la giornata con felicità e assaporare ogni singolo momento per non dimenticarlo mai più.
Continua a leggere »Con calma poi ho iniziato la preparazione. Parrucchiera ed estetista si sono alternate e io, tra una pausa e l'altra, ho soddisfatto il mio appetito (al contrario delle altre volte, visto che quando sono nervosa, mi si chiude l'appetito). Ho avvertito un po' di emozione solo quando alcuni familiari e le mie testimoni sono arrivati e qualcuno si è messo a piangere nel vedermi, ma sono riuscita ad uscirne fuori con un po' di ironia e ridendo alle battute, in modo da non farmi scendere la lacrimuccia.
Mi sono divertita a fare le foto in casa. Appena abbiamo finito, eravamo pronti per andare in chiesa. Ho sempre pensato che la parte più emozionante fosse l'entrata in chiesa accompagnata dal papà, ed ero stra-convinta che mi sarei messa a piangere sicuramente. Tutti gli occhi puntati su di me, l'emozione di avere mio padre accanto dopo tutto quello che era successo prima: è stata una scena che avevo sempre immaginato nella mia mente, e già piangevo solamente a pensarlo.
Invece con grande stupore, nonostante un'emozione indescrivibile, ho sfoggiato un sorriso e sono riuscita a contenermi. Arrivata all'altare è stato bello guardarsi negli occhi con il mio lui. Lui molto emozionato, come non l'avevo mai visto e impacciato, è rimasto a guardare senza far nulla. Ho dovuto spronarlo nel farlo muovere e farmi dare un bacio.
La cerimonia è andata benissimo con i miei testimoni accanto (la mia migliore amica, mio fratello e mia cognata) come in tutti gli altri giorni della mia vita sempre insieme a me. Il prete (amico di famiglia) è riuscito a rendere piacevole la cerimonia a tutti quanti, rendendola anche divertente in certi momenti.
Emozionante dire "sì", dopo 13 anni e mezzo di fidanzamento. Felici di aver fatto finalmente questo passo. Tra alti e bassi era nel nostro destino stare insieme. L'uscita della chiesa è stata particolare. Essendo una giocatrice di pallavolo da 22 anni (ma anche allenatore e dirigente da un po' meno) sempre della stessa società, la mia squadra al completo mi ha fatto attraversare sotto un tunnel di palleggi fatti tra di loro.
Subito dopo siamo andati a fare le foto, prima con gli amici e poi da soli al mare. Io amo il mare e non poteva mancare (da buona siciliana). Arrivati in villa abbiamo iniziato con il buffet di antipasti in giardino, poi ci siamo trasferiti dentro per i pasti serviti al tavolo.
Altri momenti emozionanti sono stati la lettura di una poesia scritta da mio padre per me, la mia lettera dedicata a tutte le persone che hanno significato tanto nella mia vita. Ho ringraziato uno per uno spiegando i motivi, iniziando da mio marito, proseguendo con la mia squadra, amici parenti stretti e finendo con la mia famiglia. Ho fatto piangere 3/4 di sala. Finendo ho invitato a ballare mio papà, l'unica canzone che avevo scelto io: "A Modo Tuo" di Ligabue. Poi ho ballato con mio marito e poi, prima del taglio della torta, dopo che l'alcol aveva fatto molto effetto, ci siamo scatenati tutti in pista con la musica del deejay.
Durante la serata ogni invitato ha lasciato la propria impronta in un quadro che rappresentava l'albero della vita (ideato e realizzato da mio padre). Ogni impronta rappresentava una foglia, e sopra ogni foglia ognuno ha lasciato la propria firma. È venuto molto carino, e è ora appeso in camera da letto e mi fa piacere vederlo ogni giorno.
Il mio matrimonio è andato alla grande. Ancora alcuni invitati mi ripetono che è stato tutto bellissimo e che noi eravamo stupendi. Stento ancora a crederci che sia andato tutto perfetto. Non ci siamo né accaniti e né concentrati affinché tutto seguisse un copione prestabilito. Abbiamo dato del nostro meglio e senza troppi grilli per la testa, abbiamo realizzato le cose in modo semplice ed elegante, tenendo sempre in mente che la cosa più importante è il nostro amore e che quel giorno doveva essere un giorno di festa dove, oltre a provare emozioni, volevamo anche divertirci.
È stato meglio di una favola! Vi auguro a voi, futuri sposi, di vivere tutto con tranquillità e soprattutto di godervi quel giorno come ho fatto io. In bocca al lupo a tutti.
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