Il matrimonio di Claudio e Alice a Mandello del Lario, Lecco
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C&A
03 Lug, 2014Il racconto del nostro matrimonio
Un matrimonio perfetto.
Dalla sera della proposta, la data era già fissata; il 4 ottobre 2014 mi sarei sposata! I preparativi sono subito iniziati, le fiere degli sposi erano all’ordine del giorno per la gioia del mio futuro marito.
Nonostante avessimo fissato la data, non riuscivamo a prenotare niente e, l’8 maggio: sorpresa! State per diventare genitori!
E ora cosa facciamo con il matrimonio?
Anticipiamo! E così l’abito è stato perfezionato sulla base delle nuove forme e le nozze confezionate a puntino per giovedì 3 luglio!
6.30 la sveglia suona già, ma chi ha dormito! È già più di un'ora che io e mia sorella parliamo nel letto, doccia veloce, cerco di buttar giù un croissant e poi in macchina sola e parto: estetista e parrucchiera mi attendono! Non faccio altro che ringraziare il cielo per la giornata di sole stupendo e dall'aria frizzantina! Alzo il volume della radio e canto a squarciagola! Oggi mi sposo! Ma vi rendete conto? Io no!
Trucco e parrucco e poi via ritorno a casa, indosso il mio abito. Mia mamma è troppo agitata e non riesce ad infilarmi il nastro della guepierre, le mie sorelle devono ancora arrivare dal parrucchiere. Per fortuna arriva la mia migliore amica e testimone 'per favore mi allacci il vestito?', agitatissima pure lei, me lo allaccia tutto storto, disfa tutto, aspettiamo la zia.
Continua a leggere »Indosso i gioielli, preziosi perchè dei regali: collana e orecchini di mia mamma e bracciale uguale alle mie sorelle 'born to be 3'!
Ed ecco arrivare il fotografo, vuole farmi le foto con il vestito (ma non è ancora allacciato! Va beh, le farò solo di fronte!). Il fotografo vuole farle con i familiari; mia mamma ancora sotto la doccia e le mie sorelle ancora sotto i ferri della parrucchiera, per fortuna i cognati mi salvano perchè almeno loro sono in orario, sarà la prima foto dell'album!
Eccomi pronta! Sono in anticipo di mezz’ora sulla tabella di marcia, qualche foto in mezzo al paese e poi all’auto. Mi mamma al si accorge di aver messo i gambaletti di due colori diversi, così ritorna a casa in fretta e furia e viene lasciata a piedi dalle mie sorelle che non vedendola pensavano fosse andata con qualcun altro. Saluti e convenevoli che le vecchiette del paese e poi partenza in macchina. Il mio amico/autista e mio zio sono agitatissimi, uno perché mi deve accompagnare in chiesa, l’altro perché mi deve accompagnare all’altare, sono più tranquilla io.
Cappatina al cimitero per salutare il mio papà e chiedergli di accompagnarmi all’altare. Nel frattempo ci raggiunge mia mamma che aveva fatto autostop ad invitati ritardatari, così sale in macchina con noi, agitata più che mai!
Per arrivare alla chiesa c’è un lungo vialetto acciottolato da percorrere in discesa, mi aggrappo a mio zio per non scivolare, non porto molto spesso le zeppe, e chiedo alle mie damigelline di sorreggermi l’abito perché non mi vada sotto i piedi. Ma ecco che un anziano abitante del paesello, mi afferra la coda e mi fa da damigello. Non sapendo cosa dire, ho riso e l’ho lasciato fare…
Che emozione vedere tutti sul prato antistante la chiesa attendermi tra sorrisi e lacrime agli occhi. Tutti entrano… sulla soglia della chiesa ingrano la camminata nunziale, ma mio zio preso dall’emozione se ne scorda e percorriamo la navata in tempo record!
Celebrano la funzione tre preti; colui che mi ha fatto crescere, Il passato, il nuovo parroco, Il presente, e un prete parente di mio marito, Il futuro.
Il coro dei bambini intona il canto ed ha inizio la cerimonia. L’emozione è a mille, sento il ventre sobbalzare. C’è qualcuno più agitato di me. L’aria carica di sentimenti e piccoli gesti: lo scambio degli anelli, dei sorrisi, degli sguardi di complicità. Gli abbracci con i familiari allo scambio della pace, tenersi tutti per mano durante il ‘Padre nostro’ come a formare un grande girotondo! Le note, il profumo dei fiori, le voci commosse dei lettori. Il mio cuore carpisce ogni piccola cosa e la incamera per farne tesoro per i giorni bui.
A cerimonia finita ‘il terrore’ nell’attraversare la soglia, cosa ci aspetterà?! Riso, petali, coriandoli e bolle di sapone colorano l’aria. Il suono dei campanacci rallegra l’atmosfera!
In quella piccola chiesetta di montagna il panorama è celestiale; il lago sfoggia le sue sfumature migliori, ed il cielo si ribella mostrandosi più terso che mai.
Le foto di routine con tutti i parenti e amici mandano in panico, ‘ci saranno tutti i miei cugini?! 1,2,3, aspetta quanti ne ho?!’ ‘e i parenti di Claudio? Speriamo in bene’. Scanso di equivoci, mi metto ad urlare i nomi delle famiglie ‘Mandatemi i Filizzini…’
Saliamo in macchina e sul percorso incontriamo i fantastici cartelloni. ‘Tra una foto ed una ripresa, sei riuscito a portarla in chiesa’. ‘Tra le mucche e il fieno, sei comunque riuscito a fare il pieno’(con disegnato un bel ciuccio), questa è la creatività vigiliare delle sorelle e dei cognati, zii e mamma invece si sono dilettati nell’appendere ovunque palloncini.
Pit-stop sul lago per le foto sulla passeggiata. Cavolo che sete, al bar del parcheggio per fortuna si è fermato un cugino a cui abbiamo scroccato da bere, d’altronde negli abiti abbiam fatto fatica ad entrarci noi, dove avremmo messo il portafogli?!
Il suono dei clacson ci accompagna durante tutto il percorso, gli altri automobilisti ci gridano ‘Auguri!’. Poco prima del ristorante, un trattore rallenta il traffico ed è il colmo, mio marito lavora con i trattori, sembra una cosa studiata apposta.
Il banchetto, la musica, i giochi riempiono un pomeriggio perfetto, tra una canzone e l’altra ci sta anche un ballo country. Poi finalmente il pezzo forte: la chantilly alle fragole adornata con un caketopper di noi in miniatura su un trattore (difetto professionale) ed l taglio della torta con una motosega giocattolo! In perfetto stile campagnolo!
Esausti ma stracontenti salutiamo amici e parenti, ora c aspettano i 2 giorni in un agriturismo/centro benessere non vediamo l’ora! ‘Sami la valigia è sulla tua macchina o quella della Moky ?’ e per poco non svengo quando sento la risposta ‘Quale valigia?’ I miei cognati erano arrivati si in anticipo, ma erano all’aria pure loro si vede, perché proprio a mio cognato avevo raccomandato la valigia. E così mentre concludiamo i ringraziamenti e salutiamo tutti, le mie sorelle corrono a casa a prendere la valigia. Sarebbe stato il colmo girare per la Spa in abito da sposa invece che in accappatoio.
A 7 mesi dal matrimonio il ristorante ci invita ad una cena offerta da loro e ci chiede di indossare l’abito. Se non ve ne fosse stata l’occasione, probabilmente l’avrei messo una sola volta nella vita, ma così non è stato. Inoltre abbiamo avuto la fortuna di avere una foto in abito nunziale con tra le braccia la nostra piccola Gemma! Ed ora si prospetta un’altra cerimonia, ma per fortuna meno impegnativa.
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