Il matrimonio di Barkissa e Rolando a Besenzone, Piacenza

Barkissa e Rolando:

Il due luglio mattina mi sono svegliata carica ed elettrizzata al pensiero della giornata che avrei trascorso. Dopo mesi di attesa finalmente il momento era arrivata mentalmente ho pensato alle cose tecniche in programma: parrucchiere, vestito , trucco e parrucco , i tacchi , cerotti e farmaci per ogni genere d’imprevisto. Ero pronta a tutto , dalle ciocche sul tallone a un pneumotorace iperteso!

Mi sono trovata con la mia amica Isabella nel pomeriggio , due dame non accompagnate tirate a lucido come l’argenteria la vigilia di Natale. Dovevamo recarci presso la piccola chiesetta di S.Vitale martire a Besenzone alle 16:30 . Non so per quale allineamento dei pianeti o influsso benefico o cos’altro ma io e Isa per la prima volta siamo riuscite ad essere puntuali! Parcheggiamo lungo la strada , infiliamo i tacchi e attraversiamo con calma il lungo viale alberato che conduce alla piazzetta della chiesa appartata. Quello che noto subito è un gran vociare e tanto tanto colore.

Gli invitati si sono sbizzarriti scegliendo abiti dai colori accesi: turchese, smeraldo, corallo e glicine. Siamo tutti in trepidante attesa della sposa. Scrutiamo con attenzione l’inizio del viale a intervalli di dieci secondi sperando di scorgere la macchina. Anche Rolando attende all’entrata della chiesa mal celando un pò di agitazione, sorride agli invitati, stringe qualche mano ma anche lui è in attesa. Le damigelle si preparano allineate, tutte vestite con abiti rosa pastello fluttanti e bellissime. Io e Isa decidiamo di entrare per trovare i posti migliori, ovviamente telefono alla mano prontissime a immortalare questo momento.

Le dimensioni della chiesa tengono tutti gli invitati raccolti , un lungo tappeto copre il pavimento della navata centrale e qua e la sono disposte delle bellissime lanterne accese . Tutto è ornato con eleganza e semplicità. Grandi mazzi di girasoli sull’altare si rivolgono beati con le loro corolle a salutare la sposa. Si sentono i primi mormorii esterni ed ecco che una bellissima auto d’epoca bianca fa il suo ingresso nella piazzetta. Le testimoni aiutano la sposa a posizionare il velo e a sistemare il vestito della nostra Barki che sicura di se entra nella chiesa. C’è uno strano gioco di luci il velo si fa del tutto trasparente ed appare come un’aura che ricopre e fa risplendere la sposa. La Barki è bellissima un busto avorio tutto drappeggiato le cinge la vita e l’ampia gonna scivola morbida sulla sua figura minuta. All’Isa sfugge una lacrima, siamo entrambe così emozionate nel vedere la nostra amica fare un passo cosi importante. Rolando ha gli occhi che brillano , l’attende paziente davanti all’altare , fa un timido sorriso e quando la sua futura moglie gli si affianca finalmente può iniziare la cerimonia. Ametto che quel giorno faceva un caldo atroce ed il vestito lungo che indossavo di certo non aiutava la situazione. Grazie al cielo la sposa lungimirante aveva fatto preparare dei graziosi ventagli disposti sulle varie panche ad alleviare le caldane degli invitati e scongiurare i possibili svenimenti. Ognuno di noi era poi dotato di un pacchetto di fazzoletti da utilizzare in caso di intense commozioni.

Don Plessi inizia a parlare e cala il silenzio, tutti lo ascoltiamo attenti. Spiega di come ha conosciuto questi due giovani. Di cosa ha pensato vedendoli la prima volta. E tutti noi abbiamo il cuore stretto in una morsa a tutti gli ostacoli che hanno dovuto passare dall’incidente di lui, alla famiglia di lei che non approvava l’unione mi è ritornata in mente una frase della mia amica proprio all’addio al nubilato: “Quando sono con lui non mi manca nient’altro; da fuori si potrebbe pensare che sia io che lui con addosso il nostro bel carico di problemi siamo dei pazzi a fare una scelta del genere, che ci complichiamo la vita , che i problemi poi si ingigantiscono e ci soffocano..beh io rispondo che a me non capita così. Ora mi sento completa, Rolando capisce le mie fragilità ed io capisco ed amo le sue. E proprio in quelle fragilità, in quei nei della nostra vita che troviamo la forza di affrontare il domani. Io mi affido , ogni giorno è un regalo e se posso condividerlo con Rolando diventa un giorno ancora più bello”.

Ad un certo punto realizzo che Don Plessi ha smesso di parlare… e i miei due amici stanno finalmente facendo le promesse. Segue lo scambio degli anelli . Nella chiesetta c’è una tale commozione che si percepisce nell’aria. Nessuno parla, tutto è avvolto nel silenzio. E in un attimo quelli che prima erano due persone ben distinte sono diventate un Uno. La cerimonia volge al termine e sento che c’è del fervore nelle retrovie cosi decidiamo di uscire a vedere che succede. Gli amici di Rolando hanno allestito una specie di spara-riso professionale . Gli sposi hanno quasi paura ad uscire. Tentano di scappare dalla pioggia di proiettili perlacei che li travolge, senza successo. La gonna della sposa si fa sempre più pesante sotto il peso del riso e la sposa esaurisce le energie proteggendosi come può dall’assalto mentre Rolando si allontana divertito. Aspettiamo la salita in macchina degli sposi che ci salutano con la mano e andiamo a recuperare l a nostra vettura anche perché si fa strada un certo languorino. Inseriamo le coordinate e dopo una buona mezz’ora di viaggio arriviamo a destinazione : “Il Cavallino Bianco”.

La location è splendida , il giardino pure. Ci fanno accomodare all’aperto su dei graziosi salottini di vimini . Eleganti camerieri ci coccolano facendoci assaggiare delle prelibatezze come le fritture di melanzana, le olive ascolane, focacce e salumi tagliati a mano sul momento , scaglie di grana il tutto accompagnato da un ottimo analcolico alla fragola. Abbiamo tempo per riprenderci e chiacchierare , confrontarci sulla cerimonia , rievocare i dettagli che mentalmente ci siamo annotati. Finalmente ci raggiungo anche gli sposi. La folla esplode in grida e applausi. Gli sposi brindano e si scambiando un romantico bacio incitati dalle grida degli invitati. Ci avviciniamo alla nostra Barki per farle gli auguri e lei mostra con fierezza l’elegante filo d’oro che orna il suo anulare sinistro. “ Sono ufficialmente la Signora Caldara ora” esclama. Non possiamo fare altro che abbracciarla! Veniamo poi condotti nella grande sala dove ogni tavolo porta il nome di una favola dei fratelli Grimm. Il nostro è “la principessa ed il ranocchio” ben leggibile nel centrotavola ornato in modo originale da muschio e fiori. In ogni bicchiere è adagiata una fragile farfalla di carta che segnala i posti dei nostri commensali. Ci presentiamo agli altri e subito i camerieri iniziano a servire i primi. Tagliolini di gambero di fiume e granella di pistacchio , risotto ai funghi e zucchine. I secondi sono allestiti a buffet fuori : galletto e verdure grigliate, frittura di fiume, tagliere di formaggi con marmellata di cotogne , luccio alla griglia.. un paradiso! Segue il buffet dei dolci e infine la torta nuziale. I due sposi si sorridono complici prima di affondare il coltello nel morbido pan di spagna accompagnati da applausi incessanti. Iniziano le danze, d’altronde va smaltito tutto quello che abbiamo mangiato e il modo migliore per farlo è scatenarci in questa stellata nottata di luglio tutti insieme entusiasti. Un amico della sposa decide ad un certo punto di coinvolgerci in un ballo africano di buon auspicio per gli sposi … ci troviamo travolti in un mega girotondo, di tutte le età, di tutti i colori ma tutti sorridenti. E balliamo , balliamo, ci lasciamo andare ed è bellissimo. Dopo ore di danze scatenate ci accorgiamo che I nostri amici sono felici ma anche esausti , lo leggiamo sulle loro facce. Decidiamo quindi passate le due di concludere questa bella serata salutando la coppia che ci ringrazia al microfono per essere stati presenti e aver condiviso con loro quella giornata memorabile densa di emozione. Recuperiamo la bomboniera e abbracciamo forte la nostra amica augurandole tanti anni di felicità e serenità e che i loro desideri per il futuro siano realizzati al meglio. Posso aggiungere che Barkissa e Rolando sono l’esempio di come l’amore dia forza alle persone, dia speranza… perché quello che risulta insopportabile da soli diviene punto di forza se lo si affronta in due."