Il matrimonio di Alessandro e Ilaria a Cagliari, Cagliari
In spiaggia Estate Argento 3 professionisti
A&I
22 Lug, 2015Il racconto del nostro matrimonio
Io 28, lui 30, di cui 11 assieme. Si dice che il decimo anno per una coppia sia quello in cui si stabilisce se ci si lascerà o si sposerà. Di questi tempi, in cui due cuori e una capanna non bastano più, può capitare che gli anni passino senza poter coronare il proprio sogno. Stava per succedere anche a noi, nonostante avessimo deciso di sposarci già dal 2013. Finiti gli studi e con un lavoro all’orizzonte, allo scadere del 10mo anno insieme, firmiamo le pubblicazioni di matrimonio. Era l’8 Luglio 2015. Data delle nozze: il 22. Di Luglio!
Budget bassissimo, tempo pochissimo, amore tantissimo. Una coppia e una grande famiglia alle spalle. I testimoni hanno pensato all’abito e alle fedi. Conosco una persona dolcissima e una bravissima sarta, che in brevissimo tempo riesce a creare un abito su misura per me. Lo sposo invece si affida ad un negozio di abiti da cerimonia. Proviamo le fedi in gioielleria, la scelta è ridotta ma le pretese sono pochissime o assenti, l’importante è l’interno: il nome della propria metà.
Continua a leggere »Comunichiamo la notizia ad amici e parenti, i quali decidono di contribuire alla realizzazione del matrimonio: chi ci regala il mazzolino, chi ci presta il cuscino per le fedi, chi suona, chi fa le foto.
Nulla è però casuale: l’abito c’è, le fedi ci sono, i fiori della fioricoltura La Gardenia (Selargius), gli stessi del matrimonio dei miei genitori, ci sono, il fotografo Pierluigi Mattana c’è, la sala del Comune c’è, la musica c’è, le bomboniere ci sono, il ricevimento c’è, la torta c’è, i testimoni e gli invitati ci sono, manchiamo solo noi!
La cerimonia è alle 12:00, c’è tempo per andare dalla parrucchiera, la stessa da una vita, che completa il lavoro dell’estetista dei giorni precedenti. Al trucco ci penso io, con tanto coraggio, anche perché non sapevo a chi affidarmi e non avevo il tempo di sperimentare. L’abito è lì, che mi aspetta. Mia mamma mi fascia la testa con un foulard, il vestito mi scivola addosso, che bello! Mancano gli accessori ed è quasi fatta, sta arrivando il fotografo. La concentrazione dei preparativi tiene a bada l’emozione. Poi sei pronta, ti guardi e l’emozione vorrebbe esplodere, col rischio di rovinare il trucco no! Dopo tutta la fatica! Butti giù il magone, ma sei circondata da persone con l’occhio lucido Arriva il fotografo, panico! Sono pronta? Vado bene? Aiuto mi sistemi questo?
Dalle prime foto si nota una certa rigidità, ma lui sa come farti rilassare e sentire a tuo agio, Grazie! Tutto bene, nonostante io non sia proprio una modella, finché non senti il citofono: è arrivato lo sposo. Panico. L’abito gli piacerà? Oh cavoli è tutto vero! Sta succedendo! Oggi ci sposiamo! Entra in camera con un mazzolino di rose in mano, in abito blu con la cravatta che gli ho regalato io. Gli sguardi si incrociano, non sai come fai a camminare o stare in piedi, vai in automatico e sei felice.
Sta andando tutto bene, i testimoni portano le fedi e tanta emozione, ma si parte con le battute e si va verso l’uscita dalla casa dei genitori. Il momento si sente tutto: sei sulla porta, mentre tua madre ti augura ogni bene del mondo. Solo a pensarci mi risalgono le lacrime! Il piatto si rompe, viva gli sposi! Un grande applauso e il tempo che stinge ci conducono alla macchina, il comune è vicino e siamo persino in anticipo! Salutiamo gli invitati, i musicisti si preparano. Abbiamo lasciato fare a loro quindi non sappiamo cosa ci aspetti.
Tutti si chiedono dove abbia trovato l’abito, è qualcosa che non si vede tutti i giorni. I boccoli sono perfetti, ho la pettinatura che volevo, ma soprattutto, ho l’amore della mia vita lì davanti che mi aspetta. Da un clarinetto e una tastiera, escono le note dell’Ave Maria di Schubert. L’emozione è indescrivibile. Tutti ti guardano con gli occhi lucidi mentre i tuoi genitori ti accompagnano verso il tuo futuro. Persino l’Assessore si commuove e celebra le nozze con voce roca. Ci legge gli articoli, ci chiede se lo vogliamo. Il Sì esce appena e ci scambiamo gli anelli. Un’impresa snodare il fiocco e infilare l’anello con le mani che tremano e si gonfiano per l’emozione. Siamo marito e moglie, parte un applauso lunghissimo, suggellato da un bacio. Apponiamo le firme che attestano l’unione, la costituzione ufficiale di una nuova famiglia. Il fotografo è lì e non si perde un attimo. Tutti accorrono verso di noi per gli auguri, le emozioni si moltiplicano e rendono i sorrisi ancora più smaglianti nelle foto. La rigidezza iniziale è sparita, anche se la nonna e le mamme si preparano per la benedizione degli sposi. Nel piatto ci sono grano, monete, carta colorata, riso, sale, petali di rosa, palline d’argento o colorate e altri elementi che possono variare a seconda della tradizione, anche se lo scopo è sempre quello di augurare abbondanza, prosperità, fortuna, e che il Signore ci accompagni.
La sala è ormai vuota, ci sono soltanto mia cugina e mio cognato (che era pure testimone) che suonano la marcia nuziale. Mano nella mano ci dirigiamo verso l’uscita, dove tutti ci aspettano col pugno pieno di riso e col piatto in mano. Momenti indelebili e unici, i piatti si frantumano e scoppia la pioggia di riso, applausi e spara coriandoli. Il povero mazzolino, tutto annodato dalle nubili presenti alla cerimonia, viene usato istintivamente a mo’ di ombrello. Salutiamo tutti consegnando la nostra piccola bomboniera con i confetti, purtroppo il ricevimento sarà per pochi intimi. Ci dirigiamo in auto verso il mare (mio padre continua a trovare riso e grano ogni volta che la pulisce), tenendoci per mano e guardando increduli quella piccola fascetta che brilla al nostro anulare e che fino a poco prima non c’era.
Ci rilassiamo un po’, ridiamo, mangiamo, beviamo, brindiamo, tagliamo la torta di mandorle tradizionale e si scatena il temporale! La gente fugge dalla spiaggia, il ristorante per poco non si allaga e rimaniamo lì in attesa che la tempesta estiva si plachi. Preghiamo con tutte le forze che smetta, non abbiamo ancora fatto le foto! Fortunatamente era un acquazzone passeggero, le giornate in estate sono più lunghe e riusciamo a realizzare un servizio fotografico (trovate la recensione nella pagina di Matrimonio.com di Pierluigi Mattana). Varco la soglia di casa in braccio a mio marito, ci guardiamo con dolcezza e amore infiniti. La giornata giunge al termine, finalmente rimaniamo soli e possiamo accingerci a scoprire i doni e a riflettere sulla giornata appena trascorsa.
Da un rapido bilancio emerge subito che il matrimonio è stato semplice e bellissimo, siamo riusciti a fare tutto e a comporlo di tutti gli elementi: l’Ave Maria, la marcia nuziale, l’abito, i fiori, gli invitati, le foto.
Il tipo di cerimonia ha inoltre fatto emergere il vero significato del matrimonio: due persone che si assumono dei diritti e dei doveri reciproci quali la fedeltà e l’educazione dei figli. “Ha detto figli”? Certo, due coniugi hanno o avranno dei figli e, di conseguenza, anche delle responsabilità nei loro confronti. Insomma, ciò che conta, alla fine, è la coppia. Però, ogni bambina cresce col sogno di percorrere la navata con l’abito bianco con i genitori che l’accompagnano dallo sposo che l’aspetta all’altare. Segue poi una grande festa con tanti invitati, in cui si fanno il giro della cravatta, ci si diverte, si mangia e si beve in allegria. È anche un’occasione per riunire tutta la famiglia, magari un po’sparsa per l’Italia o per il mondo, come nel nostro caso, per rivedersi e condividere questo momento insieme. Questo, purtroppo, non è stato possibile, visti i tempi stretti e il budget ridottissimo. Resta quindi il desiderio di ri-celebrare il matrimonio in chiave solenne e di festeggiare numerosi, accrescendo il numero di professionisti e sfruttando le innumerevoli possibilità offerte da Matrimonio.com. Manca, ancora il budget!
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