Ciao a tutte, voi non mi conoscete, ma io conosco voi. Vi frequento da un paio di anni, vi ho lette spesso, mi avete fornito tante informazioni utili e con voi ho organizzato il mio matrimonio e con voi ho fantasticato sul diventare mamma...
Spero potrete aiutarmi ancora una volta.
Ho avuto il mio primo aborto il 9 gennaio, settimana 5+2. Il 18 aprile il secondo aborto, interno, alla settimana 10+1. Lo ho scoperto da un controllo ecografico, il cuoricino non batteva più. Io che, appena sdraiata sul lettino, sdrammatizzo la tensione dicendo "dottoressa, il protocollo prevede che lei mi tranquillizzi subito, dicendo che va tutto bene, poi mi dice il resto", lei che esita più di un secondo e poi mi dice "non si trovano mai le parole giuste per dirlo...". E' stato scioccante. Non solo quella frase: il pensiero che mio marito non abbia mai visto nostro figlio "vivo" (causa covid non lo facevano assistere alle eco), il dopo (ricovero in ospedale per aborto farmacologico, le visite sospese causa restrizioni covid, ho vissuto tutto da sola).
E' troppo per essere elaborato, verrà il tempo in cui lo farò, ma non è oggi.
Adesso ho bisogno di capire, almeno devo provarci. Non posso sopportare di rivivere tutto questo, non posso semplicemente accettare che "capiti più spesso di quanto ci si immagini" e ritentare.
Per questo motivo vi chiedo se avete esperienza diretta o indiretta di poliabortività (che brutto termine) e se potete consigliarmi un ginecologo esperto in materia nel territorio di Bologna.
Ho bisogno di una guida illuminata perchè, ora come ora, mi sento a pezzi e mi sembra di avere davanti una montagna troppo ripida da scalare.
Grazie a tutte voi, vi mando un forte abbraccio