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Matrimonio

Il matrimonio protestante: come si celebra?

Nonostante in Italia il rito cattolico sia quello dominante, esistono comunque altre confessioni religiose minoritarie nel nostro paese, uno tra questi è il Protestantesimo. Vediamo più da vicino quali sono i concetti base e come si svolge.

Alessandra Finelli

In questo articolo vi presentiamo i principi cardine del matrimonio protestante: quali sono le frasi matrimonio che verranno pronunciate? Sapevate che gli invitati al di là di indossare bellissimi abiti da cerimonia hanno un ruolo attivo nella celebrazione del rito che comprende cose come la lettura di testi e frasi romantiche? Ecco tutte le curiosità sulla celebrazione e sugli aspetti organizzativi e burocratici da tener bene a mente per questo rito così suggestivo, intimo e ricco di grande partecipazione.

Il matrimonio ai tempi della riforma

Tra le varie forme di Cristianesimo, una delle più note è sicuramente il Protestantesimo nata nel XVI secolo in seguito alla famosa Riforma Protestante ad opera di Martin Lutero, il padre di questo nuovo movimento religioso. Uno dei principi cardine, rivisto e modificato dal Protestantesimo, riguarda proprio il matrimonio, non più inteso come sacramento e quindi non più celebrato rispettando i sacri crismi della Chiesa Cattolica. Il nuovo valore attribuito al matrimonio è quello di una personale ed intima scelta degli sposi, celebrata con frasi d’amore e letture molto introspettive che si legano simultaneamente al rito civile come volontà manifestata pubblicamente e con conseguenti effetti legali.

In questo articolo affronteremo il più comune rito di matrimonio Protestante; tuttavia è bene tener presente che possono esserci differenze teologiche e pratiche a seconda della denominazione religiosa e quindi dal filone protestante seguito dalla coppia: Battisti, Metodisti, Luterani, Presbiteriani etc.

Nuovi valori o stessi principi?

C’è gran confusione tra chi non professa questa religione e chi invece è un vero credente e seguace del Protestantesimo. La confusione sorge proprio quando si crede di conoscere perfettamente i valori e i principi cardine del culto protestante quindi, a scanso di equivoci, è bene provare a fare un po’ di chiarezza: è vero che il matrimonio non è considerato un sacramento ma la sua dimensione così nobile ed autentica la si ritrova perfettamente in ogni passaggio del rito, tanto da definirlo atto di responsabilità, un patto per la vita, attraverso cui due persone scelgono consapevolmente di prendersi per mano e percorrere la vita fianco a fianco.

Davide Posenato

Questo lo si percepisce vivamente quando, durante il rito, la coppia è chiamata ad indicare le scelte di vita, le frasi per promessa di matrimonio e le convinzioni religiose o quando il pastore impartisce la benedizione alla coppia. Tali espressioni sono frutto di un percorso di preparazione al matrimonio che ogni coppia è invitata a seguire, nei mesi precedenti, sotto la guida di un Pastore protestante.

“Chi offre questa donna?”: il rito protestante

Meno paletti, meno restrizioni ma non minore intensità. Vediamo allora com’è generalmente strutturato un matrimonio celebrato secondo rito protestante. Innanzitutto dobbiamo sottolineare che l’assenza dei vincoli è da attribuirsi principalmente alla scelta della location per la celebrazione: non ci sono chiese o luoghi particolari perché l’unione tra due cuori non deve essere forzatamente delimitato da della mura, ecco che è possibile scegliere luoghi più disparati dai giardini alle ville, dai castelli alle spiagge; in caso contrario, si può optare per le varie chiese protestanti altrettanto romantiche e suggestive come quelle di Venezia, Capri o sul Lago di Como.

Nessun vincolo anche per la scelta giorno, fatta eccezione per le principali festività religiose. Il corteo d’ingresso è molto simile al classico rito cattolico, con uno stuolo di damigelle in abiti da cerimonia da bambina, anche se il padre (o chi accompagna la sposa) dovrà restare accanto alla sposa fino a quando il pastore non pronuncia la classica frase “Chi offre questa donna?”.

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Durante il rito vengono letti vari testi tratti anche dal Nuovo o dall’Antico Testamento oppure viene lasciata piena libertà agli sposi di declamare testi personalizzati recitati anche dalla platea. A differenza degli altri riti, la partecipazione degli invitati è molto attiva e sentita, non ci sono preghiere da recitare in coro ma un’interazione semplice, spontanea e conviviale data anche dal grado di conoscenza tra l’officiante e la coppia di sposi. Dopo lo scambio degli anelli, gli sposi vidimano il registro dei matrimoni insieme ai testimoni e ai genitori.

Che tempi considerare per la celebrazione in Italia?

Come abbiamo detto in precedenza, il matrimonio celebrato con rito protestante presenta meno vincoli e restrizioni; tutto questo incide anche sulle tempistiche decisamente più rapide. L’incontro con il celebrante è bene che avvenga almeno due mesi prima la data stabilita per le nozze in modo da avviare l’iter burocratico e, parallelamente, il percorso di preparazione per poi far partire gli inviti matrimonio; per comprovare l’appartenenza al culto, basterà produrre il certificato di battesimo e una prova di appartenenza alla chiesa Protestante. Per unificare la celebrazione religiosa con quella civile, è opportuno produrre alcuni documenti voluti dalla legge italiana da presentare al Pastore che fungerà anche da Ufficiale di Stato Civile.

In Italia ci sono diverse agenzie specializzate nell’organizzazione di matrimoni misti e di conseguenza anche con rito protestante; affidarvi a loro o a un wedding planner professionista, potrebbe essere utile sia per coordinare la suite grafica con le partecipazioni matrimonio che per scegliere un’insolita e suggestiva location. In questo modo vi regalerete la possibilità di dedicarvi esclusivamente agli aspetti più romantici del grande giorno come la scelta dell’abito da sposa.