Intervista esclusiva al fotografo di matrimonio Marco Miglianti

Osservatore speciale di momenti unici catturati nella loro profonda essenza, Marco Miglianti ha saputo trovare negli anni il punto di incontro perfetto tra la sua passione e quella dei protagonisti dei suoi lavori: le coppie che decidono di unirsi in matrimonio. Professionista pluripremiato e Presidente dell'Associazione Italiana dei Fotografi Matrimonialisti (ANFM), Marco ci svela oggi cosa ne pensa di questo genere fotografico.

• Chi è il fotografo Marco Miglianti?

Risposta difficile. Sono un fotografo di provincia, come tanti, appassionato di matrimoni. Amo la possibilità di raccontarli, di creare storie lunghe un giorno intero.

• Quel che è certo è che sei Presidente dell'ANFM. Parlaci un po' di quest’associazione e di come hai ottenuto questa carica

ANFM nasce alcuni anni fa dall’idea di alcuni colleghi che volevano portare la fotografia di matrimonio fuori dagli stereotipi che essa stessa aveva creato. Da sempre, i punti di forza dell’associazione sono stati la serietà verso il cliente e la professionalità degli operatori. È per questo che ANFM accetta solo fotografi professionisti, in regola con le leggi italiane e in grado di dimostrarlo, non solo artisticamente, per i quali organizza eventi formativi gratuiti e contest e mette a disposizione un forum di incontro e confronto.

Conoscere ANFM mi ha portato a stravolgere il mio modo di lavorare, spingendomi a creare un mio stile, un mio modo di raccontare l’evento. Personalmente, ho un debito di riconoscenza verso chi mi ha aiutato a crescere ed evolvere, perciò ho trovato naturale mettermi a disposizione dei colleghi.

• Molti fotografi sono sempre alla caccia del premio, cosa mal vista da altri professionisti. Tu cosa ne pensi?

Ho più di 100 fotografie premiate in concorsi internazionali. È innegabile che vincere faccia piacere, ma la mia partecipazione è legata più alla voglia di mettermi in gioco e di crescere nella logica di competizione e scambio con altri professionisti. Trovarti di fronte a colleghi illustri che osservano e commentano le tue fotografie è una soddisfazione che vale più di un primo posto.

• Differenze tra l’Italia e l’estero?

L’italia è bellissima, e non poco, ed è pure casa mia! Purtroppo, però, lavorare qui è diventato davvero molto difficile rispetto all'estero, come per tutti i piccoli imprenditori.

Altra differenza sta nel modo di vivere il matrimonio e anche in questo, bisogna dirlo, sono più bravi gli stranieri: sanno divertirsi di più, senza prendersela troppo.

• Se il mondo della fotografia fosse una grande torta, quanto sarebbe grande la fetta corrispondente alla fotografia matrimonialista?

La fotografia di matrimonio è una fetta decisamente importante. Dal punto di vista qualitativo, il genere si è evoluto moltissimo. 

I fotografi italiani vincono premi in tutti i concorsi a livello internazionale. In questo momento, siamo un punto di riferimento solido per i fotografi di matrimonio di tutto il mondo.

Sono certo che ormai siamo usciti dalla panchina e la fotografia di matrimonio non è più di serie B, ma ha un riconoscimento pari a quello di altre specializzazioni fotografiche.

• Un aneddoto indimenticabile che ci vuoi raccontare

Mi dispiacerebbe raccontare un aneddoto in particolare, che possa mettere in imbarazzo una delle mie spose, ma sono certo di non fare un torto a nessuna raccontando di Consuelo, caduta in chiesa per colpa di uno sgabello impertinente e rialzatasi ridendo, come niente fosse. In fondo lo spirito del matrimonio deve essere questo: un giorno spensierato di festa.

• Oggigiorno gli sposi si perdono tra i mille fotografi, cosa consiglieresti loro per la scelta di chi ha in mano il loro ricordo?

Richiamando Francesco Rossi, direi che per esser certi di avere un servizio fotografico perfetto, gli sposi devono:

- assicurarsi sempre che lo studio garantisca la presenza del fotografo scelto e che questi sia un professionista a tutti gli effetti, con regolare partita IVA;
- chiedere se il lavoro di post-produzione sulle immagini è compreso nel prezzo del servizio;
- accertarsi sempre che il secondo fotografo sia effettivamente tale e non un semplice assistente, qualora si ingaggi una coppia di professionisti;
- domandare se e quale tipo di album è incluso nel pacchetto scelto;
- visionare servizi completi appartenenti al portfolio artistico del fotografo e non solo una serie di foto provenienti da matrimoni differenti;
- esser certi che il fotografo stia mostrando foto effettivamente realizzate da lui (per capire se la paternità delle foto è effettivamente da attribuire al fotografo in questione, basta prestare attenzione all’omogeneità del lavoro);
- valutare il prezzo, ottimo indicatore della qualità e della professionalità del fotografo al quale ci si rivolge, diffidando da pacchetti tutto incluso, proposti a prezzi troppo bassi.

•  Quali sono i tuoi preparativi prima di andare ad un matrimonio? Rituali?

Controllo più volte l’attrezzatura, parto in anticipo e mi rilasso. Ma più di ogni altra cosa, cerco di divertirmi.

• Quando, dove e come dovrebbe essere il matrimonio perfetto secondo te?

Ne ho visti molti di matrimoni perfetti. A mio parere, il matrimonio perfetto è quello in cui si respira amore e divertimento, non solo tra gli sposi, ma anche tra amici e parenti, un matrimonio in cui non importa il “dove”, ma il “come” e il “chi”.

• Foto libro moderno o album tradizionale?

Ho una leggera preferenza per il fotolibro, meglio se con stampa Fine Art. In ogni caso, è importante che gli sposi scelgano qualcosa che li rappresenti davvero. Non voglio che si portino in casa un mio prodotto, ma che abbiano il racconto della loro giornata da mostrare alla famiglia, agli amici, ai colleghi... e a se stessi, dopo anni, per poter ricordare sempre come tutto ha avuto inizio.