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Matrimonio

Dalla scelta dell'abito a quella del rito per il matrimonio

Sono sempre più numerose le coppie che decidono di allestire la cerimonia secondo antiche tradizioni provenienti da terre lontane, come il rito buddista, ebraico, shintoista o, ancora, la cerimonia celtica, zen, etc. .

Globalizzazione e interculturalità ci hanno consegnato un mondo in cui le tinte si sfumano, creando panorami di usi e costumi che si ripropongono in contesti nuovi. Lo sanno bene molti wedding planners che, nella loro rosa di servizi, offrono la possibilità agli sposi di organizzare la cerimonia nuziale secondo riti distinti da quello cattolico, muniti di mezzi e risorse per ricreare atmosfere esotiche ed autentiche, che rendano conto delle varie correnti spirituali.
Senza entrare nel merito delle motivazioni profonde che dettano tali scelte- potrebbero essere oggetto di studi antropologici ben al disopra delle nostre pretese- sembra interessante segnalare questa nuova tendenza, ma soprattutto la libertà di scelta che la genera. Quando tale decisione non sia direttamente legata alle origini degli sposi, infatti, oggi giorno siamo liberi di celebrare il matrimonio secondo un rito diverso da quello cattolico, entrando in contatto con la cultura di altri popoli e abbracciandone i valori. Vediamo alcuni degli esempi di cerimonie alternative che si stanno diffondendo tra i novelli sposi.

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Il rito budista

Secondo il budismo il matrimonio non è un sacramento, se non un vincolo che unisce la coppia nel desiderio reciproco di compromettersi l’uno nei confronti dell’altro davanti agli occhi della comunità, in una ceremonia di benedizione che prevede varie fasi. Si inzia recitando i capitoli Hoben, Jgage e parti del Daimoku , frammenti di uno dei più importante testi della letteratura scara budista, il Sutra del Loto. Successivamente, sposi e testimoni bevono tre sorsi di saké da tre distinte tazze, che rappresentano rispettivamente le tre esistenze di passato, presente e futuro. I partecipanti alla ceremonia a questo punto possono espriemere liberamente i loro sentimenti e, in chiusura, si torna sulla lettura di passi del Daimoku.

Il rito ebraico

Nel rito ebraico il rabbino accompagna gli sposi sotto la huppàh, un baldacchino solitamente in velluto rosso e ricami in oro. Sotto la struttura prendono posto anche i genitori degli sposi e i testimoni. La celebrazione avviene di norma in una sinagoga e inizia con il corteo nuziale fuori dalla stessa. All’interno del luogo sacro gli sposi vengono accolti dal rabbino prima in una saletta interna, per svolgere l’atto civile durante il quale viene letta la ketubàh. Si tratta di un documento dettagliato che contiene una serie di obblighi del marito nei confronti della moglie. Questi hanno lo scopo di tutelare la donna e rendere complicato e oneroso l’eventuale divorzio. In caso il marito dovesse richiederlo, infatti, nel testo viene fissata una cifra che sarebbe obbligato a  versare a fovore della consorte. L’atto viene firmato dallo sposo e consegnato alla sposa. Un avolta sotto la huppàh, entrambi bevono da un calice e lui dona l’anello a lei pronunciando una formula sacra. Il rito si conclude con il gesto dello sposo di infrangere un bicchiere.

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Il rito shintoista (Giappone)

La ceremonia tradizionale in Giappone segue il rito shintoista. Gli sposi si recano un santuario; lei indosssa un tipico abito bianco o un kimono colorato e prima di entrare ne tempio insieme al compagno devono purificarsi con l’acqua delle fontane esterne. Una volta dentro, colui che è incaricato di celebrare il rito si inchina davanti all’altare per annunciare il matrimonio alle divinità, recitando alcune preghiere. Successivamente, gli sposi bevono a turno tre sorsi di saké da tre diverse tazze. Tenedo in mano un ramo, si inchinano due volte e, dopo aver battuto altrettanti colpi con le mani, offrono il ramo alle divinità in segno della loro unione sincera. Dopodicché avviene lo scambio degli anelli.

Per una cerimonia autentica è necessario contare su una conoscenza profonda della religione e della cultura legata ad un determinato rito, ma non solo. È inoltre preferibile affidarsi a professionisti come wedding and event planners che curino ogni dettaglio del matrimonio senza sbavature o discordanze di stile.